Massa Carrara: camionista muore in una cava di marmo;il cordoglio della Regione Toscana e l’impegno per la sicurezza

“Davvero non c’era modo peggiore per celebrare la giornata mondiale per la salute e la sicurezza sui luoghi di lavoro. La morte di Paolo Lambruschi, esperto camionista, per un incidente nella cava di marmo di Miseglia a Carrara, ci riempie di tristezza, ma ci spinge anche a proseguire nel nostro impegno per evitare incidenti mortali, infortuni e malattie professionali. Proprio questa mattina avevamo infatti annunciato il nostro investimento di un milione e mezzo di euro per la formazione, finalizzati cioè a finanziare percorsi di formazione aggiuntiva sulla sicurezza per lavoratrici e lavoratori. Era questo il modo che avevamo scelto per celebrare concretamente la Giornata mondiale e per ribadire il nostro impegno per fare in modo che gli infortuni e le morti sul lavoro siano finalmente azzerate. Ai familiari di Paolo Lambruschi vogliamo far giungere i sensi della nostra vicinanza e del nostro più profondo cordoglio. Ai suoi compagni di lavoro, alle organizzazioni sindacali e a tutte le parti coinvolte nella difficile battaglia per rendere il lavoro più sicuro ribadiamo che il nostro impegno per la sicurezza non verrà meno e, ne siamo sicuri, così sarà anche per il loro, perché questa è una battaglia che deve combattere ogni giorno e con l’impegno di tutte le parti”.E’ questo il messaggio di cordoglio che il presidente della Regione Eugenio Giani, l’assessora alla formazione professionale e al lavoro Alessandra Nardini e l’assessore al diritto alla salute Simone Bezzini hanno inviato in occasione del tragico incidente avvenuto questa mattina in una cava di marmo in provincia di Massa Carrara e che è costato la vita ad un camionista che vi lavorava. Proprio stamani la Regione aveva annunciato di aver stanziato un milione e lezzo per la formazione aggiuntiva legata alla sicurezza sul lavoro. L‘annuncio era stato dato dal presidente Eugenio Giani e dell’assessora alla formazione professionale e al lavoro Alessandra Nardini nella Giornata Mondiale della Sicurezza e Salute sul Lavoro (World Day for Safety and Health at Work) istituita dall’Organizzazione Internazionale del Lavoro (ILO) per promuovere il dibattito attorno al tema della prevenzione degli infortuni e delle malattie professionali e lavoro-correlate. Presidente e assessora avevano  illustrato il nuovo stanziamento finalizzato a finanziare percorsi di formazione aggiuntiva per lavoratrici e lavoratori.Lo stanziamento costituirà la dotazione finanziaria di un avviso di prossima uscita, previsto intorno alla metà di maggio, a cui potranno partecipare le imprese che puntano a realizzare progetti di formazione ulteriori rispetto a quelli obbligatoriamente previsti per legge a carico delle datrici e dei datori di lavoro dal decreto legislativo 81/2008 e dagli accordi Stato-Regioni del 2011.“Investire sulla tutela della salute e della sicurezza sui luoghi di lavoro resta per noi una priorità. Interventi che promuovono informazione e consapevolezza sono necessari per sostenere una cultura diffusa della prevenzione – avevano osservato il presidente Giani e l’assessora Nardini -. Il tema purtroppo è sempre attuale. Incidenti sul lavoro, non di rado perfino mortali, e malattie professionali non possono essere accettabili in un Paese che voglia dirsi civile, in una Repubblica che, come ci ricorda la nostra preziosa Costituzione antifascista, è fondata – dovrebbe essere fondata – sul lavoro. Il lavoro deve essere dignità, vita, non può trasformarsi in infortuni, malattie, morte”.“Come purtroppo evidenziano spesso le cronache quotidiane – avevano aggiunto – la cultura della salute e della sicurezza rappresenta una questione prioritaria su cui evidentemente non si è ancora riusciti a fare abbastanza. Non vogliamo certo scaricare tutta la responsabilità sulla formazione, ma essa rappresenta sicuramente un aspetto importante rispetto al quale il nostro impegno vogliamo sia massimo. Accanto a questo resta prioritariamente il grande tema dei controlli, perché se è vero che le norme ci sono è altrettanto vero che si deve verificare capillarmente che siano rispettate, che nessuna vita venga sacrificata sull’altare del profitto, come è successo nell’incidente che ha provocato la morte di Luana d’Orazio che ricorderemo il 1 maggio a Montemurlo, e in tantissimi altri casi. Per questo torniamo a chiedere che il Governo nazionale prosegua l’azione di potenziamento dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro avviata dal ex ministro del lavoro Orlando”.