Montepulciano si congeda dal Carnevale 2021 con le maschere circolanti. Colombina, Arlecchina e Pulcinella tra palazzi storici e viste sulle vallate

Montepulciano, la città del Cantiere Internazionale d’Arte, il festival fondato 45 anni fa da Hans Werner Henze, ma anche del Bruscello, rappresentazione popolare che da oltre 80 anni si tiene in Piazza Grande, si congeda dal Carnevale 2021 tenendo fede alla sua vocazione per lo spettacolo.Anche nel giorno di Martedì grasso, che l’emergenza-covid 19 ha tinto di arancione, chi circolerà nell’elegante centro storico cittadino (ma anche dalle parti del Tempio di San Biagio, capolavoro rinascimentale di Antonio da Sangallo il Vecchio) potrà infatti imbattersi in tre maschere che interpreteranno con poesia e discrezione il senso della festa ormai declinante.Si tratta di una Colombina, di un’inedita Arlecchina e di un Pulcinella, che non è solo uno dei simboli del Carnevale italiano ma a Montepulciano è di casa. Sulla sommità dell’antica torre che ha preso il suo nome, si trova infatti un fantoccio, un Jacquemart (come si trovano ad Orvieto o a Venezia, in Piazza San Marco), che batte le ore. Citato anche in una novella giovanile di Piero Calamandrei, uno dei padri della Costituzione, che a Montepulciano trascorse lunghi periodi della sua infanzia, l’automa veste proprio i panni di Pulcinella, come volle – secondo una delle tradizioni più accreditate – il possidente napoletano che lo regalò alla comunità.L’iniziativa delle maschere circolanti durante il Carnevale 2021 è della Pro Loco di Montepulciano i cui volontari hanno provveduto anche a realizzare artigianalmente, con grande accuratezza e gusto, i costumi, ispirandosi allo stile veneziano. D’altra parte la città ha anche una consolidata tradizione scenotecnica (sarte, scenografi, costruttori, tecnici delle luci), nata proprio con il Cantiere d’Arte.  L’idea è stata molto apprezzata dagli abitanti e dai visitatori che, fino al permanere della zona gialla, hanno potuto frequentare la città. Ha avuto poi grande risalto sui social tanto che la Pro Loco ha moltiplicato i suoi follower su Facebook. Nel giudizio dei più, una rappresentazione così elegante del Carnevale, tra i palazzi rinascimentali del centro (ma anche nel Museo, nella Biblioteca, nelle Chiese), ha attribuito alla festa un garbo, un fascino, una poesia, che ben si sono conciliati con il periodo che stiamo vivendo.  Montepulciano ha anche un’antichissima tradizione carnevalesca (il cosiddetto Carnevale Nostrano), le ricerche effettuate dalla stessa Pro Loco hanno riportato alla luce documenti della metà dell’800, ripresa negli anni ’70 anche con sfilate di carri allegorici e corsi in maschera che culminavano, in Piazza Grande, nel rogo del fantoccio che segnava la fine dei festeggiamenti. Le modelle sono Valentina Petrini, Laura Scroppo e Donatella Volpi, che ha anche ideato e realizzato i costumi. Foto e video di Elisa Biagianti.