Monteriggioni: caso licenziamento Marco Galigani; Pd, “da Senesi e Lattanzio solo attacchi strumentali”

Dal Pd di Monteriggioni riceviamo e pubblichiamo

“ Il consiglio comunale tenutosi a Monteriggioni nelle settimane scorse e i comunicati che si sono susseguiti

sulla stampa in questi giorni, ci hanno lasciati molto preoccupati per i comportamenti assunti dai consiglieri

di minoranza Senesi e Lattanzio. Già dall’inizio dell’anno abbiamo assistito ad esacerbate uscite su media

locali e sui social network, dalle quali non potevamo che intuire quali fossero le loro uniche intenzioni: fare

ostruzionismo e sterili polemiche a qualsiasi costo, strumentalizzando le situazioni di difficoltà in cui si

possono trovare i nostri concittadini.  E’ quello che è accaduto per esempio con la vicenda del licenziamento del signor Galigani.  Quello che si evince dai loro comportamenti è il disinteresse per il lato umano delle vicende bensì la chiara  ricerca di visibilità. Si sono solo preoccupati di precipitarsi a rilasciare interviste e dichiarazioni sui media  senza approfondire ogni aspetto della situazione in modo coscienzioso.

Non si ha notizia, infatti, di una richiesta di convocare un consiglio comunale urgente per avere spiegazioni

dettagliate su quanto accaduto, come invece si converrebbe a chi riveste il ruolo di consigliere comunale.

Ancora più grave è l’evidente ignoranza circa le norme che regolano i rapporti tra Società e Comune,

sopratutto da parte di un ex Sindaco, che chiede a quello attuale di ingerirsi in una scelta motivata

dell’amministratore unico. Il Sindaco, nel caso in questione può solo valutare se Ferrini abbia compiuto degli  atti contrari all’interesse della Società o comunque idonei ad attivare un’azione di responsabilità.

Evidentemente, le informazioni fornite dall’amministratore unico al Sindaco, non evidenziavano alcuno di

tali presupposti e il Sindaco non può abusare del proprio potere! Si ricorda all’opposizione che dovrebbe

studiare prima di aprire bocca, che il Sindaco rappresenta il socio nella Monteriggioni AD1213, mentre

Ferrini è l’amministratore UNICO (lo dice la parola stessa).  Anche le proposte che Senesi e Lattanzio hanno portato in consiglio comunale sono risibili: ma come si fa a chiedere ad un’assemblea rappresentativa di esprimersi sulla liceità o meno di un licenziamento?  Forse ai due consiglieri di minoranza sfugge che la legge prevede il licenziamento per giusta causa, mentre  non spetta certo al Consiglio valutare se proprio la causa per cui è stato licenziato il signor Galigani sia stata  giusta o meno. Per questo c’è il tribunale. Non a caso il Consiglio è un organo politico!  Ma lo stupore non finisce qui. Leggiamo sulla stampa locale che secondo Senesi e Lattanzio l’amministratore  unico avrebbe percepito compensi non dovuti per il lavoro svolto da quando è entrato in carica ad oggi. E  per quale motivo dovrebbe lavorare gratis? Vorremmo ricordare ai consiglieri di minoranza che il suo  impegno in questi mesi è andato nella direzione di rimettere in ordine i conti chiusi in perdita durante  l’amministrazione Senesi. Non ci dimentichiamo infatti che il bilancio del 2018 è stato chiuso con una  perdita di Euro 174.000! E all’epoca l’attuale Sindaco Frosini, a scanso di equivoci, non faceva parte  dell’organismo di controllo analogo che doveva vigilare sulla società. Per quanto ci riguarda facciamo un  plauso a Ferrini per il lavoro che svolge e ci pare giusto che la sua attività sia corrisposta con un congruo  compenso.  Non abbiamo notizia che Senesi e Lattanzio abbiano mai rinunciato a percepire la loro indennità quando  erano amministratori. Per sgomberare il campo da ogni dubbio sull’operazione strumentale portata avanti da Senesi e Lattanzio, è  notizia di oggi che anche la CGIL ha preso le distanze da questo modo di fare che non giova né al signor  Galigani né al buon esito delle trattative in corso chiedendo giustamente rispetto per la vicenda.  Non pretendiamo che l’opposizione condivida l’azione di governo ma almeno ci aspettiamo che conosca  quali sono le norme che regolano il lavoro di un’amministrazione comunale, e non cavalchi ogni vicenda  senza scrupolo e non preoccupandosi delle conseguenze di questo infimo modo di operare”.