Oggi sesto appuntamento con la Divina Commedia “rivisitata” in narrazione poetica da Piero Strocchi

36 (canto n. 11) (Violenti contro sé stessi)
Luoghi – (Orlo del dirupo tra il Sesto ed il Settimo Cerchio);
Categorie – (Gli Eretici nel Sesto Cerchio; I Violenti nel Settimo Cerchio);
Pena – (Gli Eretici: sono parzialmente ciechi e stanno dentro tombe infuocate, come se fossero stati condannati al rogo nel corso della loro vita;i Violenti contro il prossimo sono immersi nel sangue bollente del Flegetonte: ed in particolare i Suicidi e gli Scialacquatori restano imprigionati dentro gli alberi e sono tormentati dalle Arpie);

Contrappasso – (Gli Eretici: così com’era effimera la luce delle dottrine che seguirono in vita, che causò la cecità del loro intelletto: ora pur se parzialmente ciechi sostano nelle tombe infuocate,però dopo il Giudizio Universale la loro cecità sarà assoluta.I violenti si macchiarono di sangue nel corso della loro vita: ora sono loro a dover subire le stesse condizioni. I suicidi che in vita si sono strappati l’esistenza: ora restano preclusi nella loro forma vegetale. Gli scialacquatori in vita hanno fatto strage dei loro beni: ora sono raggiunti da cagne nere che li strazieranno).
Eravamo appena usciti dalla città degli eretici, e andammo a battere un sentiero discendente,
Ma al sentir quel puzzo che dal basso si elevava, assai invadente,
Per abituarci ad esso, facemmo sosta dinanzi al sarcofago di Anastasio II° un Papa ritenuto eretico
Perché sosteneva che in Gesù Cristo ci fosse solo la parte spirituale e non anche quella umana, e qui per miglior comprensione semplifico.
Tutt’intorno c’erano ruderi caduti in conseguenza di un precedente crollo.
Lì seduti, Virgilio mi illustrò il basso Inferno, in toni puntuali pur se critici.

Dato che avevamo un po’ di tempo a nostra disposizione

Chiesi a Virgilio di fornirmi qualche maggiore erudizione

Sulla struttura del basso Inferno

E lui come sempre mi rispose in modo quasi fraterno:

“Sotto la città di Dite ci son tre Cerchi, il Settimo, l’Ottavo ed il Nono.

Il Settimo Cerchio ospita le anime dannate dei violenti

E poi si articola in tre diversi Gironi

A seconda delle condizioni

Che son state a presupposto degli atti attinenti.

Se la violenza viene esercitata contro il prossimo, quindi consiste in omicidi, ferimenti, rapine, oppur incendi, questi peccatori andranno ad occupare il Primo Girone;

Saranno invece destinati al Secondo Girone coloro che avranno esercitato violenza ai danni di sé stesso, come nel caso dei suicidi, e questa è certamente una diversa situazione;

Ma pari sarà il trattamento anche verso chi userà violenza contro i propri beni, come nel caso degli scialacquatori;

Il Terzo Girone sarà invece appannaggio dei bestemmiatori,

Cioè di chi usa violenza contro Dio, nonché dei sodomiti che esercitano atti di violenza contro natura, e degli usurai che invece esercitano la loro violenza col denaro.

L’inganno, quindi la frode, può esser dall’uomo compiuta contro chi di lui si fida, oppure contro colui che di lui non si fida affatto.

Però se l’inganno vien compiuto avverso chi si fida, appar di certo più punibile che l’altro, ed in tale circostanza ben si può parlar di tradimento per il quale ahimè non c’è più riparo:

Questi traditori saran puniti nell’ultimo Cerchio dell’Inferno, il Nono Cerchio, cioè quello più basso.

Conseguentemente, se l’inganno invece vien compiuto avverso chi non si fida – in qualche modo dall’altro essendo attesa quella frode – la pena da scontar sarà più lieve, trovando alloggio gli ipocriti, gli adulatori, gli indovini, i falsari, i ladri, i simoniaci, i ruffiani, i barattieri e gli altri peccatori della stessa specie, nell’Ottavo Cerchio, quindi un po’ più in alto; ma in ogni caso, anche per loro si tratterà di un bel salasso”.

 

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Ma mi restava ancora qualche dubbio, e chiesi a Virgilio perché i lussuriosi, i golosi, gli avari e i prodighi non avessero ricevuto anche loro la pena di sostare nei sepolcri infuocati di Dite.

Mi rispose il Maestro: “Se ben ricordi l’etica Aristotelica, ben ti ricorderai anche che gli eccessi – e quindi i lussuriosi – la malizia – e quindi gli avari e i prodighi – e la matta bestialità – quindi i golosi – siano stati sempre considerati proprio dal cielo peccati di minore entità rispetto ad altri: e quindi in quanto tali risultano meritevoli di un trattamento più moderato, cioè di star più in alto rispetto ad altri peccatori nei Cerchi infernali”.

Maestro, un ultimo dubbio mi permane: perché l’usuraio offende la bontà divina, rispetto ai suoi comportamenti che alla sua attività risultano funzionali?

Questa fu la risposta di Virgilio: “La natura trae spunto dall’intelletto divino e da quel modo di operare;così come ad imitazione di quella divina, l’operosità umana con l’andar del tempo lievita.

Proprio l’operosità ed il suo lavoro forniranno all’uomo i giusti mezzi di sostentamento; l’usuraio invece seguirà un dannato percorso, che disprezza la natura e l’operosità dell’uomo, diversamente riponendo leproprie aspettative di guadagno, nel proprio andar per quella strada illecita”.

 

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Ormai ci accingevamo ad entrare nei sottostanti Cerchi, ove tanti altri dannati, oltre i violenti di vario tipo vi alloggiavano con dovizia:
Ovvero chi compì omicidi, ferimenti, rapine ed incendi; i suicidi e gli sperperatori dei propri stessi beni,nonché i violenti contro il Padre Eterno,
Ovvero chi bestemmia, e gli usurai, ed ogni relativo subalterno.
E ancor più giù le anime degli ipocriti, degli indovini, dei falsari, dei ladri, dei simoniaci, dei seminatori di discordia, dei consiglieri fraudolenti, dei ruffiani e degli adulatori.
Per concludere, che più in fondo quasi non si può, con i traditori.
E poi ci muovemmo da quella postazione.