Pd: Andrea Valenti (segretario provinciale Siena) replica a Stefano Scaramelli passato a “Italia Viva”, “leggere di guerre per bande nel PD di Siena, che per anni è stato piatto sulle posizioni di chi oggi si lamenta, fa abbastanza ridere per chi quella stagione l’ha vissuta.Se c’è stata una guerra, chi scrive quelle cose era come minimo un capo guerrigliero, non di certo un gregario”

Il segretario provinciale del Pd di Siena Andrea Valenti ha scritto su Fb:

“Non si comincia molto bene.Ho letto una intervista di Stefano Scaramelli quanto meno sconcertante.
Come ho scritto ieri, le scelte personali si rispettano, e apprezzo chi le fa con chiarezza.Ma serve anche un ulteriore rispetto, quello verso una comunità che ti ha dato tanto, ti ha affidato incarichi importanti, per lungo tempo in buona parte ti ha riconosciuto come esponente di rilievo.Tutte quelle persone sono sempre lì, la maggior parte ci resterà, meritano rispetto.Leggere di guerre per bande nel PD di Siena, che per anni è stato piatto sulle posizioni di chi oggi si lamenta, fa abbastanza ridere per chi quella stagione l’ha vissuta.Se c’è stata una guerra, chi scrive quelle cose era come minimo un capo guerrigliero, non di certo un gregario.Su Siena onestà vorrebbe che tutti, ma proprio tutti, chiedessero scusa ai cittadini e agli elettori, analizzassero i clamorosi errori commessi e lavorassero da subito per l’alternativa. Il Partito Democratico di Siena, dopo una faticosa fase di ricostituzione, ha iniziato a farlo. Altri sembra proprio di no.Un vecchio proverbio consiglia di non sputare nel piatto dove si è mangiato. È ingiusto, sbagliato e poco elegante.Il bello di militare in un Partito è la consapevolezza che, quando dove siamo noi oggi ci sarà qualche altro, il Partito ci sarà comunque. Le persone passano, tutte. Rimane una comunità che merita la nostra riconoscenza e il nostro rispetto. Su questo non si transige. Io mi occupo del PD perché ho questa responsabilità, sarebbe bene che chi ne esce si occupasse, sia a livello nazionale che locale, di contrastare la destra, non di fare il suo gioco attaccando quella che fino a ieri era casa tua”.