Pienza: la città di Pio II ha ospitato una iniziativa pubblica per dire ‘no’ alla realizzazione di una centrale geotermica in Val di Paglia. A organizzarla il Coordinamento “Ecosistema Val d’Orcia” a nome di parecchi soggetti interessati, ambientalisti ma anche politici ma non del Pd, assente alla conferenza

Di Giulia Benocci

 Qualche centinaio di persone si è dato appuntamento a Pienza, la città di Pio II in Val d’Orcia, per partecipare alla conferenza pubblicata organizzata dal Coordinamento “Ecosistema Val d’Orcia” per contrastare la realizzazione di una centrale geotermica da parte della società Sorgenia in Val di Paglia, a pochi chilometri dalla Val d’Orcia, patrimonio dell’Unesco. La sala del conservatorio San Carlo Borromeo di Pienza è stata letteralmente gremita di persone per ascoltare un succedersi di interventi politici e tecnici  tutti tesi a dimostrare  eventuali “danni” ambientali, anche sismici , che potrebbero verificarsi in seguito alla costruzione di una centrale del genere. Tra le forze politiche assenti è stata notata, con disappunto dagli organizzatori, quella del Pd che più volte è stato invitato a partecipare. “Ringraziamo voi che siete presenti per dimostrare l’amore per questo territorio – ha affermato Nicoletta Innocenti, del Coordinamento Ecosistema Val d’Orcia, in apertura della conferenza – . Questa vicenda ci ha trovati uniti insieme , dall’ Amiata alla Val d’Orcia, quando nel novembre del 2019 è apparsa la possibilità che venisse realizzata questa centrale geotermica a ciclo binario . Vogliamo che questo territorio rimanga un’icona di bellezza nel mondo e non una sperimentazione, perché  stiamo parlando di  un piano sperimentale che se funzionerà ne vedremo realizzate altre 16, ma se non funzionerà? Noi crediamo nelle giuste fonti rinnovabili, ma questa centrale non è la strada giusta”. In prima fila  anche i sindaci delle comunità locali interessate ma non  quello di Abbadia San Salvatore Fabrizio Tondi che invece ha accettato di ospitare sul suo territorio la centrale. Invece Manolo Garosi, primo cittadino di Pienza, si è detto nettamente contrario chiedendosi “ chi fa queste leggi,  con le quali è possibile realizzare questo tipo di centrali a due passi da siti Unesco  ,è mai stato in questi territori? La nostra non ha un marchio politico, ma è una reazione di tutti i cittadini  contro quanto sta accadendo nel nostro territorio e spero che gli amministratori al di sopra di noi ci tutelino per far germogliare una buona politica ecologica”. Anche il Sindaco Claudio Galletti di Castiglion d’Orcia  si è detto “ fortemente preoccupato perché sappiamo con ragionevole certezza che soprattutto la immissione forzata del calore geotermico nel sottosuolo potrebbe portare a degli scompaginamenti drammatici e forse irreversibili dei fragili percorsi sotterranei . Questa è una delle grandi ricchezze del nostro territorio e francamente questo è assolutamente un rischio da evitare”. Molti gli esperti intervenuti ricordando che il Presidente della Regione Toscana Eugenio Giani, ha affermato che questa “è una centrale sperimentale da 9,9 Megawatt e che se dovesse funzionare sarebbe la prima di altre 16 centrali. Giustamente i cittadini sono preoccupati del fatto  che possa portare ad accentuare la sismicità del territorio, come è già successo precedentemente a Strasburgo e Basilea con centrali simili. Il concetto del potenziale pericolo è stato ribadito anche dai tecnici che sono intervenuti come il vulcanologo e sismologo Giuseppe Mastrolorenzo secondo cui è stato provato che questi sistemi possano portare ad attività sismiche rilevanti perché possono innescare faglie attive presenti nel sottosuolo, ferme da migliaia di anni ma precarie e non si sa che può succedere con le trivellazioni. Dello stesso parere anche il fisico Pino Merisio secondo cui si possono creare interferenze nella falda acquifera del bacino geotermico e di conseguenza rischiare che la popolazione usufruisca di acqua inquinata. Il geologo Andrea Borgia ha mostrato, attraverso  alcune slides, cosa potrebbe succedere al terreno con le azioni della centrale e che il tutto potrebbe accelerare i movimenti del processo naturale geologico della terra . Poi il Professor Massimiliano Montini, docente di Diritto Europeo all’Università degli Studi di Siena, ha spiegato come le politiche europee si stiano avviando verso direzioni più “green” con l’obiettivo di eliminare emissioni di CO2 entro il 2050, ma la geotermia è stata classificata una risorsa rinnovabile:” quindi dall’Unione Europea sono stati dati ingenti fondi alle Nazioni e di conseguenza alle Regioni per spingere in questa direzione. L’approccio a cui stiamo assistendo è che non c’è alternativa, l’Unione Europea da Direttive che devono essere attuate – ha spiegato il Professore –, però poi non c’è né la volontà né il tempo di valutare i territori e capire se possono essere attuate”.  Contro il progetto anche tanti politici come Marco Rizzo, segretario del Partito Comunista; Irene Galletti, Capogruppo regionale del Movimento 5 Stelle; Monica Barni Presidente di Toscana Civica Ecologista: Gianfranco Maccarone Capogruppo Provinciale di Fratelli d’Italia a Siena .Al dibattito è intervenuta anche Anna Bonsignori, tra gli esponenti della prima ora contro la centrale del Le Cascinelle: “sono stati due anni intensi, notti intere passate a leggere la relazione di Sorgenia per trovare criticità, ne è valso ben poco perché per ora vogliono andare avanti . Il sindaco di Abbadia S. Salvatore Tondi era un anti geotermico convinto, quello che so sulla geotermia me lo aveva insegnato lui . Ora ha cambiato idea e sta sostenendo con forza questi progetti. Il comune di Abbadia San Salvatore ha effettuato una scelta anche per territori che non avevano manifestato la stessa volontà, è un atteggiamento fortemente punitivo nei confronti delle scelte autonome di ciascun comune. Ci sono potenziali rischi non solo per l’impatto ambientale ma anche per le sorgenti termali : lì si fanno attività di freaking, si buttano dentro centinaia di metri cubi di acido cloridrico, perché si dissolvono le rocce e i fluidi possono rientrare.  Anche Sorgenia che è il proponente parla di rischio sismico, ha allegato un fascicolo al suo progetto, dove descrive esattamente come fa a verificarsi l’evento sismico, ma le considerano nulle perché parla microsismicità costante e di bassa magnitudo. La regione e il comune di Abbadia ci propongono un progetto che va comunque a ledere e sottrarre una parte della nostra energia e della nostra economia, le terme, il paesaggio, gli agriturismi, sono una parte importante della nostra economia e questo non è accettabile”.  Infine è stata letta da Arturo Di Netti, esponente del Coordinamento una lettera indirizzata al Presidente della Regione Eugenio Giani, al Presidente della Provincia di Siena Silvio Franceschelli e al Sindaco di Abbadia San Salvatore   Tondi  con la quale si ribadisce che in caso avvengano i danni che sono stati previsti, loro ne hanno piena responsabilità e il Coordinamento si costituirà Parte Civile in un processo.