Radicofani : la Torre di Ghino di Tacco si tinge di rosso in segno di protesta  contro il progetto di realizzare una centrale geotermica in Val di Paglia

A Radicofani la Torre di Ghino di Tacco si è tinta di rosso come segno di protesta  contro il progetto della società Sorgenia di realizzare una centrale geotermica in Val di Paglia .L’iniziativa è stata promossa dalla Fortezza di Radicofani,dal Centro Commerciale Naturale locale e dall’associazione “Pyramid” di Radicofani, composta esclusivamente da ragazzi di età compresa tra i 14 e i 30 anni, che da circa due anni sta portando avanti una forte opposizione contro la centrale geotermica che dovrebbe sorgere a pochi chilometri dal paese. “Una iniziativa. Spiega un comunicato dell’associazione – per difendere il  territorio, non più dallo strapotere del lontano Comune di parte avversa ma dal vicino Comune della stessa Unione (Abbadia San Salvatore ndr), da una Regione Toscana che appare pienamente intenzionata a sottacere le gravi criticità di un territorio che ha già dato e dall’invadenza di Sorgenia che sul territorio ha già dimostrato, nel recente passato, la propria scarsa affidabilità con l’imbarazzante vicenda della centrale a biomasse nel Comune di Castiglione d’Orcia. La stessa Sorgenia, in virtù di lauti incentivi economici, intende realizzare una centrale geotermica in Val di Paglia, sul confine dell’area Unesco Val d’Orcia e del Comune di Radicofani arrecando – aggiunge la nota – gravi impatti sul territorio la cui tutela è componente rilevante della sua economia. La decisione finale è ormai imminente, il prossimo 22 Marzo la conferenza dei servizi in sede regionale rimetterà il proprio parere e passerà la palla alla giunta che dovrà poi decidere se approvare o respingere il progetto. Contrarietà sono state manifestate da Amministrazioni Comunali, Associazioni, Comitati, Imprenditori e Cittadini dalla Val d’Orcia, alla Val di Paglia, all’Amiata. Questo impianto apporterebbe un notevole contributo all’intensivo sfruttamento geotermico dell’Amiata, (movimenta il doppio dei fluidi geotermici delle già presenti e vicine tre centrali Enel di Piancastagnaio), si inserisce alle falde del più importante bacino idrico della Toscana, lambisce le aree di protezione delle sorgenti termali e, secondo lo stesso proponente, genera sicuramente sismicità, andando ad inserirsi in un’area che ha già visto il replicarsi di importanti eventi sismici. Siano perciò eseguiti studi tecnici che escludano in modo certo il verificarsi di alterazioni nella portata delle sorgenti idriche e termali e che qualora ciò si verifichi, se ne sopporti il danno economico. Sia attribuita una precisa responsabilità agli Enti deputati al rilascio dell’autorizzazione, alla Regione Toscana, perché siano consapevoli di esporre la popolazione ed il territorio ad un rischio sismico non potenziale, ma reale.  Noi siamo poco di fronte ad una potenza economica e politico-amministrativa, il nostro territorio è parte importante della nostra economia, Firenze è lontana ma siamo molto pronti a farci sentire! Si dice che Ghino di Tacco rubasse ai ricchi per dare ai poveri, il progetto in questione sembra invece rubare ai poveri per dare ai ricchi: il lavoro di tanti piccoli operatori presenti sul territorio potrebbe infatti essere sacrificato – conclude la nota – per i profitti di un grande colosso economico, interessato per la verità soprattutto ai generosi incentivi verdi previsti per le energie “rinnovabili”.