Sarteano:  “La rivoluzione di duemetri “al teatro degli Arrischianti il 9 e il 10 dicembre,  guardare la realtà da sopra un albero per capirla meglio

L’anno del centenario della nascita di Italo Calvino è quasi al termine, ma ancora sono numerosi, in tutta Italia, gli eventi in suo onore. Si aggiunge a questi  ‘La rivoluzione di duemetri’, spettacolo che la Nuova Accademia degli Arrischianti porta in scena questo fine settimana, a quasi 12 anni dal suo debutto. La compagnia teatrale sarteanese ha replicato numerose volte questo lavoro, ispirato a Il barone rampante: l’ultima due settimane fa, a Roma, per il festival Calvino Itinerante, sempre con un ottimo successo di pubblico. La regista e drammaturga Laura Fatini lavora da molti anni sui temi calviniani. “La scrittura di Calvino è teatrale, soprattutto nei romanzi- ci dice la Fatini- ricca di inventiva, immagini, dialoghi serrati e divertenti: per questo all’inizio del percorso laboratoriale degli Arrischianti, decidemmo di lavorare sulla storia di Cosimo, che decise di vivere a due metri da terra”. Sulla scena il cast originario, con qualche aggiunta: 11 attori pieni di energia e di talento che animano la scena, ambientata sotto la Quercia delle Cinque Passere, dove abita ormai da anni Cosimo, Barone di Rondò: come mai ha deciso di salire? Ed è vero che non scende mai? E come farà, adesso che lo hanno chiamato alla guerra? “Quando scrissi questo testo, in omaggio a quello di Calvino, mi interessava approfondire il punto di vista di chi, per fedeltà ai propri ideali e alle proprie scelte, si pone controcorrente, vive una vita diversa dalla maggioranza, e per questo viene criticato o addirittura deriso. Venne fuori uno spettacolo divertente e irriverente, che parlava sia ai giovani che agli adulti” continua la Fatini. E adesso? “Adesso capisco che quel punto di vista appartiene a tutti coloro che in qualche maniera si pongono domande e dubbi su quello che li circonda: vivere a due metri da terra può essere l’unico modo per osservare la realtà senza farsi trascinare da essa!”. (foto di Mauro Sini)