L’8 febbraio sciopero nazionale lavoratori trasporti : modalità di svolgimento
In riferimento allo sciopero di 4 ore proclamato dalle Segreterie Nazionali per il giorno 8 febbraio a causa dell’interruzione del confronto per il rinnovo del CCNL Autoferrotranvieri Internavigatori (modalità TPL), scaduto da oltre 3 anni, e all’esito negativo delle procedure di raffreddamento e conciliazione previste dalla legge, Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti, Faisa Cisal e Ugl Fna Provinciali di Arezzo, Grosseto, Livorno e Siena, comunicano che i lavoratori delle Aziende Tiemme S.p.a., ByBus Scrl e Bargagli Autolinee Srl si asterranno dal servizio in base alle disposizioni di legge 146/90 e 83/2000, nonché agli accordi aziendali in essere con le seguenti modalità:
Personale Viaggiante: dalle ore17,30 alle ore 21,30;
Personale Impianti fissi: ultime 4 ore del turno di pomeridiano;
Personale Funicolare: dalle ore 17,30 a fine turno;
Agenti Movimento e Traffico: dalle ore 17,30 alle ore 21,30;
Verificatori Titoli di Viaggio: dalle ore 17,30 alle ore 21,30;
Biglietterie: dalle ore 17,30 a fine turno;
Impiegati: ultime 4 ore del turno pomeridiano;
Centralino: dalle ore 17,30 alle ore 21.30;
Piazzalisti e/o Capi Deposito: in ottemperanza alla legge 146/90 e 83/2000 non effettueranno nessuna ora di sciopero ai fini della garanzia dei Servizi Minimi richiesti.
Il personale di TFT e di Dco Lfi Spa si potrà astenere dal lavoro dalle 17.30 alle ore 21.30. Il personale degli impianti fissi e degli uffici si potrà astenere nelle ultime 2 ore del proprio turno di lavoro. Nel bacino di Arezzo e provincia l’astensione dal lavoro interesserà il personale delle aziende facenti parte di Etruria Mobilità.
“Le organizzazioni sindacali – dice una nota congiunta -sono ben consapevoli delle grave emergenza che ha colpito il Paese, ma sono altrettanto convinti che proprio coloro che hanno lavorato con impegno, professionalità e a rischio dell’incolumità personale per consentire il diritto alla mobilità della cittadinanza, già duramente provata dall’inizio di questa pandemia, non possono non veder riconosciuto il diritto al rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro e al miglioramento delle condizioni lavorative, sia normative che salariali”.