Siena : Fulvio Mancuso (coordinatore provinciale di Sinistra Civica Ecologista) su nascita “terzo polo civico”, “credo in un civismo fondato sull’esercizio dell’amministrazione condivisa e non sui meri orpelli formali, che oggi più che mai il presupposto fondante di qualsiasi alleanza politica e programmatica debba essere quella dei valori, della visione e della tensione ideale.

Il coordinatore politico provincia di Sinistra Civica Ecologista Fulvio Mancuso ( a sinistra nella foto) ha preso posizione, in un post, sulla nascita di un “terzo polo civico” a Siena

 

“ Il cosiddetto terzo polo “civico”, a guida del “nuovissimo” Piccini e di Sena Civitas (già in maggioranza dell’attuale giunta destro-leghista e poi uscita, con dignità), con all’interno anche un ex assessore dell’attuale sindaco e qualche altro raggruppamento come Idee in Comune (il  cui blog ha il merito di fare chiara “denuncia”‘politica in un periodo di silenzio accondiscendente di molti media), afferma nelle sue prime uscite pubbliche che dialogherà con tutti fuorché con i partiti. Il neoeletto segretario cittadino del Pd Massimo Roncucci ha dichiarato  pubblicamente che se il citato terzo polo fa cadere la pregiudiziale sui partiti allora si può ragionare di un dialogo e di una eventuale alleanza (almeno programmatica) per vincere le prossime amministrative, altrimenti esso rischia di diventare, a causa della frammentazione del consenso, un regalo alla destra.  A questo punto insorge il deus ex machina Piccini, che si scaglia contro il Pd. Ma questa non è una novità: durante l’amministrazione Valentini, Piccini passò cinque anni ad attaccare l’allora sindaco salvo poi farci un accordo al secondo turno che gli elettori ovviamente bocciarono. Per completezza di disamina rilevo che nel c.d. “manifesto” del terzo polo, oltre alle consuete (e giuste, per carità) invocazioni alla trasparenza, alla partecipazione etc. etc, si dice chiaramente che, purché ci si riconosca nella Costituzione, c’è spazio per tutte le “sensibilità…politiche”. Dunque, da destra a sinistra e viceversa, purché non si odori di partito. Come se valori e visioni della società e della  Comunità fossero elementi neutri, irrilevanti nell’azione amministrativa. E dimenticando che proprio la richiamata Costituzione assegna ai partiti (pur in grande crisi e bisognosi di rigenerarsi come non mai) la funzione di organizzare la partecipazione alla vita democratica del Paese. Insomma l’importante è la forma, sulla sostanza si può soprassedere. E in questa ossessione sulla forma si rischia di creare un inutile e potenzialmente dannoso (per la città che è già in ginocchio) appiccicaticcio di professionisti della politica. Io credo, invece, avendo insieme ad altri servito la città praticando un civismo fondato sull’esercizio dell’amministrazione condivisa e non sui meri orpelli formali, che oggi più che mai il presupposto fondante di qualsiasi alleanza politica e programmatica debba essere quella dei valori, della visione e della tensione ideale.Sì, oggi come forse mai negli ultimi 40 anni, c’è un disperato bisogno di ideologia, sulla quale costruire le risposte necessarie per le due grandi questioni del nostro tempo: quella sociale e quella ambientale.Il pragmatismo del potere ha già fallito troppe volte.”