Siena: gruppo consiliare Pd ; “dimissioni e modifica statutaria Asp al buio, consiglio comunale e città meritano chiarezza”

Dal gruppo consiliare del Pd di Siena guidato da Alessandro Masi riceviamo e pubblichiamo

“Dopo le dimissioni collettive da uno dei presidi più importanti dell’assistenza pubblica della nostra città aspettiamo ancora di conoscere quali sarebbero queste “differenze di visione strategica rispetto all’istituzione comunale di riferimento”, come per la stampa avrebbero  dichiarato gli amministratori che hanno sbattuto la porta. Oltretutto è irresponsabile non avere i vertici di questa importante istituzione in una fase post Covid,  mentre a livello nazionale e regionale si apre una riflessione sul modello RSA . E in più, proprio adesso vengono portate in consiglio comunale delle modifiche statutarie che riguardano solo il reclutamento ed il ruolo del direttore, mettendo in discussione la separazione tra indirizzo e gestione. Oltretutto, la procedura individuata dal Comune capovolge quella prevista dalla legge regionale, che per variazioni di questo tipo stabilisce che venga prima la delibera del Consiglio dell’ASP (quello che verrà nominato, a questo punto) e solo dopo l’approvazione del Consiglio comunale. Sul punto l’Amministrazione ha provato a sostenere che l’ASP sarebbe un ente strumentale del Comune. La legge regionale e la storia degli enti di origine indicano invece che l’ASP è un’azienda pubblica autonoma di servizi alla persona.Considerato che in questa crisi post Covid l’aiuto più grande che può dare il Comune è proprio sul welfare e che, partendo dal Campansi, storico simbolo di cura per tutta la Città, l’ASP in questi anni ha espresso con i propri operatori  innovazione e qualità nel servizio pubblico alla persona in questa Città, oggi c’è bisogno di capire dove si vuole andare. Qual è la differenza di visione strategica e perché ci fu il bisticcio di dichiarazioni tra Comune ed Asp sul virus al Campansi? Il conflitto e’ solo di visione o anche di attribuzioni? Sono troppi gli interrogativi e quasi assenti le risposte per far avallare “di corsa” al consiglio comunale  modifiche statutarie che sanciscono di fatto la subalternità del direttore al presidente politico pro tempore. Così, si altera un corretto equilibrio, senza ingerenze reciproche, tra  indirizzo politico e autonomia esecutiva della gestione.  Infine, il Covid ci insegna che il valore del pubblico e nella cura fa la differenza ed è stato il progresso sociale anche di questa Città. E’ per questo che ci vuole chiarezza sull’ASP, sui suoi servizi e sul suo patrimonio.Tra civismo politico disatteso e ormai chiara alternanza partitica e confusione programmatica di questa Amministrazione, attenzione a cambiare i servizi ai cittadini che funzionano davvero”.