Siena : movimento “Per Siena” ,”le (non) scelte che segnano un periodo: Monte dei Paschi, Palazzo del Capitano, Piano operativo”

dal gruppo consiliare “Per Siena “ riceviamo e pubblichiamo

“Nella vita di una comunità, alcune volte si concentrano degli episodi che segnano una discontinuità rispetto alla normalità e ne segnano il racconto. Alla narrazione dei prossimi anni non potranno mancare tre vicende: l’eventuale fusione del Monte dei Paschi con Unicredit, la vendita del Palazzo del Capitano e, in campo urbanistico, l’adozione del Piano operativo. Sulla vicenda della finanza stiamo assistendo a dichiarazioni controdichiarazioni e non potrebbe essere diversamente, perché non esistono informazioni di merito. Così tutto diventa politico, una mera presa di posizione tra favorevoli e i contrari. Ci si è messo anche il direttore generale della banca senese, che il 17 dicembre porterà alla discussione del Consiglio di amministrazione un’ipotesi di aumento di capitale di due miliardi e mezzo: una strategia “autonoma” molto apprezzata dai Cinquestelle. In città si sentono i soliti ritornelli: salvaguardare la direzione generale a Siena e l’occupazione. Bene, manca solo un dettaglio: che ci dicano come ottenere tale risultato, non essendoci nessuna proposta concreta in merito e nemmeno la forza di mettere in campo dei rapporti e delle alleanze utili. Tutto si riduce a solitari proclami. Della dimensione industriale della vicenda non si può neppure parlare in Consiglio comunale perché il Comune – a detta del sindaco De Mossi – non sarebbe competente. Si, proprio come non sarebbe di competenza l’ipotesi di dismissione a dei privati di un bene identitario della collettività senese come Il Palazzo del Capitano, che appartiene alla Fondazione Monte dei Paschi di Siena, ma soprattutto alla città. Anche su questo, il Comune tace. Non tace viceversa sul Piano operativo, che prossimamente andrà in Consiglio comunale per l’approvazione. Avrebbe dovuto essere uno strumento di programmazione urbanistica ma si è rivelato –  nel lavoro delle commissioni, ammesso che ce ne fosse stato bisogno – un semplice regolamento edilizio, senza nessuna visione strategica per il futuro della città e del territorio. Sullo stesso Regolamento ci sarà molto da dire sulla sua efficacia, viste le osservazioni chilometriche arrivate dagli ordini professionali competenti. Quindi, in sintesi, questo è un Comune distratto e assente su atti fondamentali come il Monte e la dismissione del Palazzo del Capitano. Quando invece è presente, dà alla luce strumenti inopportuni che peggiorano la stessa situazione del settore urbanistico che dovrebbero normare.”