Siena: nel 2023 i centri di ascolto delle Diocesi hanno incontrato 1236 persone di cui un terzo italiane. La cittadinanza prevalente tra gli stranieri è sempre il Pakistan

Nel 2023 i centri d’ascolto della Diocesi senese hanno incontrato 1.236  persone , un dato importante che comprende tutte le Caritas parrocchiali della Diocesi. A testimonianza dell’importanza del lavoro svolto dalle parrocchie, vere e proprie “sentinelle” del territorio diocesano, osserviamo che in totale hanno incontrato 594 persone, il centro d’ascolto diocesano ha incontrate 642 persone. Questo dato è anche frutto dell’impegno portato avanti negli anni nella promozione delle realtà caritative nel territorio diocesano, sono attualmente 12 le parrocchie attive con servizio di ascolto, orientamento e distribuzione di pacchi alimentari e vestiario. I nuclei singoli sono 146, mentre sono 364 le famiglie che hanno uno o più figli minori. Un terzo del totale delle persone incontrate sono italiani Le Caritas parrocchiali attive sul territorio diocesano sono 14: San Bernardo Tolomei. San Miniato alle Scotte, San Francesco all’Alberino, Sant’Andrea in Montanini, Uopini-San Dalmazio, San Rocco a Pilli, Sovicille, Monteroni d’Arbia, Asciano, Colle Val d’Elsa dove tutte le quattro parrocchie hanno la propria Caritas e Poggibonsi con un centro unico coordinato da Caritas, Misericordia e San Vincenzo de Paoli. L’età media degli utenti è di 45,4 anni. Per quanto riguarda la fascia di età, si conferma il trend analizzato l’anno scorso: la fascia d’età con il maggior numero di presenze risulta essere quella tra 35 e 44 anni; si è registrato un lieve aumento nella fascia tra 25 e 34 anni dovuto principalmente all’arrivo di immigrati e tra i 64 e i 74 anni.  La cittadinanza prevalente tra gli stranieri è sempre il Pakistan, visti i continui ingressi di richiedenti asilo nella città, rappresentano il 19% del totale degli stranieri.  Come Diocesi sono stati  garantiti 21 posti letto nel dormitorio allestito accanto alla sede Caritas, più altri 8 al centro Caritas di Arbia Scalo; inoltre è stato messo a disposizione  un appartamento alle Tolfe per pakistani con problemi sanitari; tutto ciò per evitare di farli dormire in luoghi pubblici all’aperto (parchi, parcheggi, stazione…), anche se c’è la difficoltà e a volte l’insufficienza a garantire un posto letto per tutti. La maggior parte degli utenti registrati lo scorso anno ha trovato posto in un CAS (Centro di Accoglienza Straordinario), iniziando formalmente l’iter per la richiesta del permesso di soggiorno. Partendo dal fatto che almeno un utente su 5 vive da solo, i nuclei familiari con figli sono 403, di cui 276 con uno o più figli minori. Di queste, la maggior parte sono di origine straniera e si sono stanziate sul nostro territorio. Come problematica emergente, appare chiaramente quella economica, motivazione principale che spinge le persone a chiedere aiuto a Caritas. Caritas per contro non ha come “mission” l’erogazione di aiuti materiali in generale ma, in collaborazione con i servizi, sostiene quelle situazioni di difficoltà che se non tamponate, possono peggiorare nel tempo. Le problematiche del lavoro e dell’abitare sono spesso strettamente correlate alla condizione economica: manca il lavoro pertanto con difficoltà si riesce a pagare l’affitto di casa oppure le utenze. Le problematiche migrazione/immigrazione riguardano principalmente i richiedenti asilo.Le principali richieste degli utenti ai nostri centri d’ascolto sono per la stragrande maggioranza richieste di tipo materiale (aiuti alimentari, economici e per un’accoglienza), ma abbiamo anche richieste di supporto per compilazione pratiche burocratiche o aiuti per la richiesta di entrata nei CAS, piuttosto che un accompagnamento fisico ai servizi socio-assistenziali. Le Diocesi nel 2023 hanno distribuito quasi 20.000 pacchi alimentari a 900 famiglie. Alcune parrocchie erogano anche indumenti e prodotti per l’igiene insieme ai pacchi alimentari. È stata importante anche per il 2023 l’attività di recupero delle eccedenze alimentari. Giornalmente i volontari fanno il ritiro delle eccedenze alimentari dalle mense universitarie di Sant’Agata e San Miniato, dalla cucina centralizzata del comune, dai supermercati e dai forni. Pasta, riso, carne, pollo, pesce e verdure vengono serviti il giorno dopo alla mensa mentre alcuni cibi che ci vengono donati pre-confezionati vengono distribuiti alle famiglie. Sono state aiutate economicamente circa 200famiglie per un importo totale a 24.037 €, una cifra inferiore rispetto all’anno 2022 quando gli aiuti economici sono stati circa 30.000 €. Per il 2023 sono da aggiungere 2.500 € circa per gli interventi a favore degli utenti dell’accoglienza di Arbia, in particolare donne. Sono stati spesi 58.000 euro, a fronte di 25.000 euro rispetto al 2022. per l’acquisto di alimenti da destinare ai centri di distribuzione di Arbia e San Girolamo.

[1] Sono compresi sia i centri che utilizzano il programma informatico Mirod sia quelli che non lo utilizzano il cui dato è stato rilevato manualmente