Siena: Palio ; sindaco De Mossi, “le offese non scalfiscono la storia e la civiltà di Siena”

“La storia, la cultura e la civiltà di Siena non saranno scalfite dall’ennesimo e becero attacco che arriva da persone che non conoscono niente di questa città e del Palio”. Così il sindaco di Siena Luigi De Mossi commenta le parole di Walter Caporale riportate dall’Ansa e da alcuni organi di stampa. “Ci apprestiamo a tornare alla nostra festa di popolo e questa è la risposta più importante – aggiunge De Mossi in vista del Palio del prossimo 2 luglio – Sarà la sublimazione della nostra civiltà. Come singolo cittadino, le offese a livello personale non mi toccano e si qualificano da sole, per cui potrei anche passarci sopra”.“In quanto primo cittadino – spiega il sindaco di Siena – ho invece il dovere di rappresentare e difendere la senesità, intesa come trasmissione secolare di valori culturali e di civiltà che le nostre diciassette Contrade tramandano da sempre di padre in figlio. Chi non può accettare tali offese sono Siena, i contradaioli e le Contrade tutte”. “Per cui – conclude De Mossi – chi offende in maniera gratuita la nostra città e i contradaioli, esempio in tutto il mondo di comunità viva, ne risponderà, come giusto che sia, di fronte alla giustizia, davanti alla quale Siena, come sempre, si presenterà a testa alta”. Tra l’altro alcuni giornali avevano riportato un virgolettato di Caporale, presidente degli “Animalisti Italiani”, nel quale sosteneva che “nel Palio muore un cavallo ogni anno, il sindaco” di Siena “mi ha querelato e sono stato rinviato a giudizio. Il Palio è una crudeltà perché i cavalli non possono correre in quel tratto di piazza.”