Siena  : Rete “Ready”; sindaco Nicoletta  Fabio, “la volontà mia e di questa amministrazione è quella di non rientrare nella rete Ready e di optare invece per l’adozione di una politica di inclusività più ampia”

La volontà mia e di questa amministrazione è quella di non rientrare nella rete Ready e di optare invece per l’adozione di una politica di inclusività più ampia”, è quanto dice il sindaco di Siena Nicoletta Fabio rispondendo a una interrogazione sull’adesione alla rete “Ready” (Rete nazionale delle pubbliche amministrazioni per il superamento delle discriminazioni basate sull’orientamento sessuale e sull’identità di genere), presentata dal gruppo consiliare del Pd . “ “Quello delle pari opportunità e delle pari dignità – afferma il primo cittadino – è un argomento a cui ho dato ampio spazio, fin dalla mia campagna elettorale e che ha trovato un posto preminente anche nelle linee programmatiche del mio mandato. La volontà mia e di questa amministrazione è quella di non rientrare nella rete Ready e di optare invece per l’adozione di una politica di inclusività più ampia, che non si limiti a formalizzare l’adesione ad una rete specifica, ma piuttosto a mettere in campo una serie di azioni condivise e concertate per lottare contro ogni tipo di discriminazione. In questa direzione, e a difesa di ogni singolo individuo, vanno le linee di indirizzo che vogliamo mettere in campo e con cui ci vogliamo impegnare ad attivare una nuova serie di iniziative mirate . Vorrei che il Comune di Siena – prosegue il Sindaco – non si limitasse a far parte di associazioni, di reti, ma che diventi esso stesso una rete di promozione di politiche e misure che sappiano rispondere ai bisogni di tutti, e che venga percepito come luogo sicuro, improntato sul rispetto delle differenze e libero dal pregiudizio. Ci siamo, e non lasceremo mai nessuno indietro. Del resto – spiega sempre  Nicoletta Fabio nella sua risposta – l’adesione originaria alla rete Ready del Comune di Siena è avvenuta nel 2015, a nove anni dalla costituzione della rete stessa. Non penso che ci sia qualcuno che possa solo pensare che in nove anni il non aver aderito a questa rete nazionale possa aver determinato atteggiamenti dell’amministrazione comunale di Siena di tipo discriminante o aver impedito la messa in atto di politiche, azioni, attività con la comunità locale atte a promuovere o a favorire azioni di inclusione e condivisione . Ritengo  che sia fondamentale lavorare per Siena, per la nostra comunità e impiegare ogni minuto, ogni sforzo sia della giunta che della struttura comunale a servizio della collettività, valutando anche le difficoltà e modalità organizzative del passato che spesso impedivano condivisione e impegno sui diversi progetti. C’è tanto da fare per Siena, ad iniziare dall’attuazione di quella messa in rete con tutti i comuni della nostra provincia, per tornare ad esercitare quel ruolo che, nel nostro programma, abbiamo definito ‘Siena città grande’. E, al di là dell’appartenenza formale ad una rete specifica, l’azione amministrativa deve, per obbligo morale e culturale, essere sempre proiettata a ‘fare rete’ con tutti i soggetti coinvolti: scuole, associazioni, istituzioni e amministrazioni del territorio, con i quali costruire percorsi formativi e di sensibilizzazione, affinché nessuno si senta escluso dalla vita sociale, scolastica o lavorativa a causa della propria identità di genere”.