Siena: vicenda piccolo Mustafa e della sua famiglia trasferitisi in Germania; precisazione della Curia Diocesana. “Siena – ha spiegato il Card. Lojudice – ha dato una risposta meravigliosa dal punto di vista umano e professionale, a partire dagli operatori Caritas  fino alle persone di tutte le istituzioni coinvolte, come ad esempio la direzione e gli operatori sanitari delle Scotte. Ricordo anche la grande  generosità dei senesi, che hanno donato fondi per il sostegno della famiglia e in particolare per le cure del piccolo Mustafa. Restano al momento circa 30.000 euro che metteremo a disposizione della famiglia di Mustafa”

“I media hanno diffuso la notizia della libera scelta della famiglia El Nezzel di andare in Germania, lasciando la città di Budrio. Fermo restando che il piccolo Mustafa e tutta la sua famiglia sono e resteranno sempre nei nostri cuori, non vogliamo entrare nel merito della loro scelta, ma ci teniamo a precisare alcune questioni ricostruite in maniera confusa sulla vicenda: il sistema Siena ha dato una risposta meravigliosa dal punto di vista umano e professionale, a partire dagli operatori Caritas, che hanno tra l’altro mantenuto i rapporti con la mamma e i bambini, fino alle persone di tutte le istituzioni coinvolte, come ad esempio la direzione e gli operatori sanitari delle Scotte, e in ultimo, ma non per importanza, le tante singole persone che hanno dato un concreto segno di solidarietà”. È quanto dichiara  il card. Augusto Paolo Lojudice, Arcivescovo di Siena-Colle di Val D’Elsa-Montalcino.“Il periodo di permanenza a Siena – aggiunge – doveva essere di preparazione e stabilizzazione della famiglia per il successivo trasferimento a Budrio, dove sono stati presi in carico dai servizi sociali comunali e dal centro protesico. Nei mesi in cui sono stati accolti dalla Caritas diocesana a Siena è stato fatto un grande lavoro da parte degli operatori che hanno vissuto accanto a loro giorno e notte, creando un rapporto familiare e di amicizia, determinante in casi di questo tipo, come si sta continuando a fare ad esempio con le due famiglie siriane attualmente ospitate a Colle di Val D’Elsa. Certamente, la sovraesposizione mediatica della loro storia non ha aiutato a focalizzare l’attenzione su ciò che era veramente importante, e che invece il sistema Siena ha tutelato appieno: la coesione familare, la salute di tutti i componenti della famiglia e l’inizio di un percorso di integrazione in Italia. Tutto questo, nelle evidenti difficoltà date da un dialogo con una famiglia proveniente da un paese straniero, da una cultura diversa e con dinamiche interne famigliari molto complesse”. “Nonostante questo – conclude – si è cercato di garantire la loro piena integrazione, coinvolgendoli anche nei più importanti eventi cittadini, dallo sport al Palio. In tale ambito, vogliamo ricordare anche la grande generosità dei senesi, che hanno donato fondi per il sostegno della famiglia e in particolare per le cure del piccolo Mustafa. Di questa somma raccolta, escluse tutte le spese sostenute per la loro permanenza, restano al momento circa 30.000 euro, versati su un conto di Chianti Banca dedicato a questo scopo specifico. Appena avremo un contatto con le autorità civili della Germania e la Caritas del luogo in cui sono stati accolti, avremo modo di mettere questi soldi che rimangono a disposizione delle necessità del piccolo Mustafa, in particolare delle sue cure”.