Toscana: alluvione; Giani fa il punto dopo la notte, “il sistema di protezione ha retto, continua il lavoro per il ripristino degli argini”. Intanto Giani chiede lo stato di emergenza anche per Lucca e Massa Carrara

Lavorare, impegnati sul territorio per dare risposte concrete. Il commissario per l’emergenza Eugenio Giani fa il punto dalla sede della Protezione civile regionale, da dove ha seguito le evoluzioni della situazione meteo tutta la notte e l’andamento degli effetti sul territorio fin dalle serata di ieri, quando, spiega, di nuovo un temporale intenso si è abbattuto nelle zone alluvionate: “In sala operativa vedevamo le nubi che attraversavano abbastanza velocemente il tratto dal mare alle zone interne, e lì di nuovo la concentrazione di acqua, che poi lentamente si è spostata verso Bivigliano e il Mugello”.A Pescia, dove comunque la situazione è rientrata, l’acqua è rimasta per strada qualche ora con allagamenti per cantine e scantinati; a Vaiano, dove la situazione è particolarmente tormentata “siamo stati in contatto con il sindaco – continua Giani -: lì un antico fiume tombato nel centro del paese il 2 novembre è esploso, e con il temporale di ieri ci sono stati ulteriori allagamenti con l’acqua che però poi è rientrata negli alvei senza provocare danni a persone o cose”. Ora la situazione è sostanzialmente sotto controllo, conferma Giani: “I lavori provvisori fatti sull’Agna a Montale e sul torrente Stella a Quarrata e nella stessa gran parte di Bagnolo hanno funzionato. I lavori di rafforzamento sull’argine del Bagnolo che protegge via Pistoiese, dove ci sono abitazioni, hanno retto; la criticità è arrivata dalle 21 alle 23, quando il Bagnolo si è talmente gonfiato da creare una falla sull’argine opposto, che dà su un terreno agricolo: questa fuoriuscita non ha portato alcun danno a persone o cose”. Il timore, continua il presidente, “era che quest’area agricola, che confina dall’altro lato con la linea ferroviaria Prato -Pistoia e che in un paio di punti ha un sottopassaggio carrabile, mettesse a rischio il borgo di S. Ippolito nel Comune di Prato. Nel timore che l’acqua potesse arrivare a lambire il borgo per sicurezza erano state fatte alcune evacuazioni precauzionali. Tutto il nostro sistema di protezione ha funzionato. Alla rottura dell’argine del Bagnolo si lavora fin dalla notte”. “Con oltre 2000 volontari del sistema regionale e nazionale stiamo mettendo il massimo impegno nell’aiutare i comuni colpiti dall’alluvione insieme ai cittadini, senza sosta nemmeno in questo giorno” aggiunge Giani. La tregua del maltempo prevista per oggi e domani “ci consente lavorare sui fiumi, rifare argini, consolidarli, è utile per il lavoro di volontari, forze armate, colonne organizzate delle altre regioni che stanno lavorando alacremente per rimuovere il fango dai capannoni.La relazione attesa dal Governo per aumentare gli aiuti alla Toscana, annuncia il presidente, sarà pronta per il 3 dicembre, così da essere il più completa possibile. Intanto Giani chiede di estendere anche ai territori delle province di Lucca e Massa Carrara lo stato di emergenza a seguito dell’eccezionale ondata di maltempo che a partire dal 2 novembre ha interessato la Toscana. In una lettera  inviata oggi al capo Dipartimento della Protezione civile nazionale Fabrizio Curcio  il presidente Giani sottolinea come nell’immediatezza dell’evento la Regione avesse provveduto a richiedere lo stato di emergenza di rilievo nazionale per i territori delle province di Firenze, Livorno, Pisa, Pistoia e Prato: per queste province il Consiglio dei ministri ha deliberato il 3 novembre lo stato di emergenza per 12 mesi.“L’evolversi del fenomeno e il successivo inquadramento delle segnalazioni e delle valutazioni provenienti dalle amministrazioni locali interessate – scrive Giani – ha messo in evidenza come gli eventi abbiano causato criticità e danneggiamenti anche nei territori delle province di Lucca e Massa Carrara, per le quali, con la presente, si richiede l’estensione dello stato di emergenza già dichiarato con la delibera del 3 novembre”.