Toscana : Coldiretti ; “ l’albero di Natale, vero o sintetico. L’abete ‘divide’ i toscani . C’è il sorpasso di quello vero”. Il vademecum per scegliere quello giusto

L’albero di Natale vero batte quello di plastica e “spacca” i toscani mai così in divisi sulla scelta del simbolo delle festività sotto i cui rami saranno ospitati i regali. L’abete naturale sorpassa l’albero di plastica. A rivelarlo è un sondaggio online condotto da Coldiretti Toscana in vista dell’Immacolata, il tradizionale giorno in cui si allestisce l’albero. Il 54% di coloro che hanno risposto al sondaggio addobberà in casa o in giardino con luci, palline e festose decorazioni un abete vero, il 46% sceglierà invece un esemplare artificiale. La riscossa dell’albero di Natale vero che profuma di bosco trova riscontro nella grande richiesta da parte dei consumatori: sono oltre 500 mila gli abeti Made in Tuscany che saranno venduti in questi giorni. La varietà più richiesta è l’abete bianco seguita dall’abete rosso. Con 3 milioni di esemplari tra Casentino, Valtiberina e Pistoia, la Toscana è la capitale nazionale dell’abete naturale nonostante le tante difficoltà causati dalla siccità e dall’aumento dei costi di produzione stimati in un + 15%. In Italia gli alberi naturali – ricorda Coldiretti Toscana – sono coltivati soprattutto nelle zone montane e collinari in terreni marginali altrimenti destinati all’abbandono e contribuiscono a migliorare l’assetto idrogeologico delle colline ed a combattere l’erosione e gli incendi. Grazie agli alberi di Natale è quindi possibile mantenere la coltivazione in molte aree di montagna con il terreno lavorato, morbido e capace di assorbire la pioggia in profondità prima di respingerla verso valle evitando i pericoli delle frane, mentre la pulizia dai rovi e dalle sterpaglie diminuisce il pericolo d’incendi. Niente a vedere con le piante di plastica che – sostiene Coldiretti Toscana – arrivano molto spesso dalla Cina e non solo consumano petrolio e liberano gas ad effetto serra per la loro realizzazione e il trasporto, ma impiegano oltre 200 anni prima di degradarsi nell’ambiente. Secondo Coldiretti Toscana prima dell’acquisto è meglio prima misurare accuratamente l’altezza del soffitto di casa, per non trovarsi con una pianta troppo alta, perché all’aperto gli alberi sembrano molto più piccoli che all’interno. Al vivaio o nei mercati di Campagna Amica non bisogna andare alla ricerca di un albero perfetto perché – spiega Coldiretti Toscana – ogni esemplare tende ad avere un lato meno ricco di rami nella parte cresciuta verso nord e poi ricordarsi che si tratta di un albero vivo la cui naturale asimmetria è sicuramente compensata dall’autenticità dello stesso.Una volta a casa bisogna sistemare l’albero in un luogo luminoso, fresco, lontano da fonti di calore, come i termosifoni e al riparo da correnti d’aria, come porte e finestre, al riparo da eventuali forti folate di vento – sottolinea Coldiretti Toscana – inoltre è meglio evitare addobbi pesanti per non spezzare i rami, non spruzzare neve sintetica e spray colorati perché l’albero e vivo e respira, contribuendo ad abbattere gli inquinanti dell’aria domestica. E’ buona norma mantenere la terra umida, ma non eccessivamente bagnata – consiglia Coldiretti Toscana – anche con l’utilizzo di un nebulizzatore, da usare anche sui rami solo però se non ci sono luci o fili elettrici. Terminato il periodo natalizio se l’albero acquistato ha buone radici può essere posizionato – ricorda Coldiretti Toscana – all’esterno sul balcone o piantato in giardino, considerando però che si tratta di una pianta che può crescere anche fino a 15 – 20 metri. Se non si ha spazio dove piantarlo allora è possibile – conclude Coldiretti Toscana – donarlo ai centri di raccolta indicati dai vivaisti, dai Comuni, dal Corpo forestale dello Stato o in alcuni mercati di Campagna Amica.