Toscana : concorsi ospedali periferici; consigliera regionale Elena Rosignoli (PD), “Cinque nuovi medici per gli ospedali senesi”

“Un medico di emergenza urgenza, un anestesista e rianimazione, un ginecologo, un pediatra e un medico dei servizi sanitari di base. Sono i 5 concorsi per rispondere alla carenza di professionisti nelle aree periferiche e fuori dai grandi centri urbani che stanno per essere banditi per la provincia di Siena”. È quanto annuncia la consigliera regionale del Partito Democratico Elena Rosignoli, membro della Commissione per lo sviluppo delle Aree interne del consiglio regionale.“Mentre il Governo si disinteresse con le parole e i fatti delle aree montane e rurali – attacca l’esponente del Pd – la Regione continua il suo impegno per la sanità nelle aree interne: anche per il 2025 ripropone i concorsi riservati agli ospedali periferici con 72 posizioni in 21 presidi ospedalieri. Per la provincia di Siena le posizioni che verranno coperte corrispondono a 1 medico di emergenza urgenza che lavorerà sia all’Ospedale Amiata Val d’Orcia di Abbadia San Salvatore che a all’Ospedale di Nottola di Montepulciano; 1 medico anestesista e rianimazione più 1 medico ginecologo per il Nottola, 1 medico pediatra per l’Ospedale di Campostaggia e  1 medico dei servizi sanitari di base per la Zona Valdichiana Senese. I medici che vinceranno avranno una indennità maggiorata per il servizio reso in questi ospedali”. I nuovi concorsi che saranno a breve banditi da Estar, ente di supporto tecnico della Regione, prevedono un contratto di assunzione a tempo indeterminato come dirigente medico specialista e un addendum con clausole esclusive che si sommano alle condizioni contrattuali ordinarie. Negli anni di permanenza il professionista potrà contare su una maggiorazione economica del proprio incarico e su esclusive premialità annuali, che nell’arco dei cinque anni potranno andare dai 1420 a 8300 euro l’anno. I medici che aderiranno avranno garantito un programma annuale di giornate di lavoro professionalizzanti negli ospedali della rete aziendale, compresa la possibilità di alcuni accessi nell’azienda ospedaliero universitaria dell’area vasta di riferimento.“Troppo spesso – spiega Rosignoli –  giovani medici preferiscono non venire o andare via da ospedali più piccoli ricercando quello nelle grandi città o le sedi universitarie per legittime aspirazioni di carriera. In questo modo però la carenza di personale ospedaliero specializzato mette in crisi la tenuta del sistema sanitario in vaste aree della Toscana e la soluzione della maggiorazione economica lo scorso anno, con la prima sperimentazione di questo tipo, ha funzionato bene e quindi è stata riproposta. Ma vorrei sottolineare – continua la consigliera Dem –  che da Roma sulla carenza dei medici non arrivano né aiuti né risposte e questa operazione è tutta a carico del bilancio regionale: è l’impegno che continua verso tutti i territori per una sanità territoriale funzionale e universale”