Toscana: danni fauna selvatica; Marchetti (FI), «indennizzi, Regione tardi e male Ritardo normativo di un’intera legislatura, e ora ecco le briciole. Tante parole e pochi fatti, così Pd e sinistra lasciano indietro gli agricoltori»

«Sugli indennizzi per i danni da fauna selvatica la Regione interviene tardi e male»: non lascia appello il giudizio del Capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale Maurizio Marchetti sulla proposta di legge 435 relativa agli Indennizzi per danni da fauna selvatica nelle riserve naturali regionali ieri al vaglio della Commissione ambiente e territorio.Proprio lo scorso dicembre Marchetti aveva sollecitato la giunta toscana a metter mano alla materia: «Nelle riserve come altrove – sottolinea Marchetti – la proliferazione di selvatici, ungulati in particolare, è del tutto fuori controllo. La Regione non sa contenere in maniera efficace, ma nemmeno risarcire visto che la liquidazione degli indennizzi agli agricoltori è ferma al 2015. Questa inoperosità mina da un lato l’integrità delle riserve naturali regionali, dall’altro le economie rurali di quei territori».La proposta di legge andata ieri in commissione e ora indirizzata all’aula era dunque attesa: «Era un provvedimento da assumere a inizio legislatura, e invece la giunta arriva a produrlo a legislatura scaduta, in buona sostanza, visto che solo l’emergenza covid-19 ne ha imposto il prolungamento imprevedibile fino a pochi mesi fa. E’ la dimostrazione – incalza Marchetti – che da parte della giunta toscana Pd-Iv non c’era alcuna intenzione di affrontare la materia. Necessario, quindi, questo atto, ma tardivo». E anche poco corposo, secondo Marchetti: «Con questa pld si prevede è vero una forma di indennizzo pregresso – afferma il Capogruppo azzurro – ma si interviene con importi limitati, a ulteriore attestazione dello scarso interesse con cui la Regione guarda al mondo agricolo e ai danni che patisce per la fallimentare azione di contenimento dei selvatici e degli ungulati in particolare».Insomma: «Questo provvedimento sa di contentino. Lo guardiamo con gli occhi del meglio che nulla, ma non è sufficiente. La mole di emendamenti di cui la proposta di legge è oggetto ne è una prova».