Toscana : liste di attesa, visite e prestazioni in tempi più rapidi. Bilancio sui primi sei mesi del 2023.“Registriamo un’inversione di tendenza ed è un dato importante, frutto delle varie azioni messe in campo dall’inizio dell’anno” spiega il presidente Eugenio Giani
Anche nel 2023 le richieste di visite e prestazioni diagnostico ambulatoriali sono cresciute in modo considerevole: rispetto al 2019, prima della pandemia, e rispetto al 2022. Una crescita percentuale a due o tre cifre, risonanze magnetiche e Tac in testa (già oltre 220 mila e 253 mila dall’inizio dell’anno). Nonostante però l’aumento delle prescrizioni, il sistema sanitario regionale è riuscito a migliorare la propria capacità di risposta al cittadino sul rispetto dei tempi di attesa previsti a seconda dei codici di priorità. Un trend in crescita, a guardare le statistiche che misurano gli appuntamenti presi. Dal 1 gennaio 2023 ad oggi il 98,9 per cento delle visite urgenti prenotate sono state fatte entro i tre giorni successivi: il 98,6 per cento per quanto riguarda la diagnostica. Sulle prestazioni brevi, quelle da garantire entro dieci giorni, il valore registrato nella prima metà di luglio è arrivato al 91,58 per cento per le visite e all’88,36 per cento per la diagnostica. Erano rispettivamente il 79,55 per cento e il 71,79 per cento a gennaio. Il miglioramento sulla prestazioni differibili – ovvero visite da farsi entro trenta giorni e diagnostica entro sessanta, secondo le indicazioni nazionali – è meno accentuato, ma c’è. Si tratta delle prescrizioni più numerose e l’asticella è arrivata a luglio all’83,70 per cento per le visite e al 73,90 per la diagnostica. Centrano invece il 92 per cento e 84,4 per cento le prestazioni programmabili, da garantire entro centoventi giorni. I numeri sono stati illustrati stamani nel corso di una conferenza stampa dal direttore della direzione sanità della Regione Federico Gelli. In sala anche i manager per il governo delle liste di attesa delle aziende sanitarie toscane. “Registriamo un’inversione di tendenza ed è un dato importante, frutto delle varie azioni messe in campo dall’inizio dell’anno” spiega il presidente della Toscana, Eugenio Giani. “E’ stato il nostro principale impegno – commenta -. Abbattere le liste di attesa e restringere i tempi, soprattutto nei casi urgenti, l’obiettivo è fondamentale per garantire efficienza e qualità del servizio sanitario pubblico, che gli indicatori ci riconoscono, sui Lea (i livelli essenziali di assistenza) siamo la seconda regione in Italia, ma che a volte non viene percepita” Tra le misure dispiegate c’è a anche l’utilizzo della spesa in deroga concessa dal governo: 23 milioni di euro per la Toscana, di cui già sono stati utilizzati (da aprile a giugno 2023) nove milioni e mezzo e che entro l’autunno saranno impiegati nella loro interezza. Con queste risorse sono stati recuperati 3.588 interventi chirurgici e 84.863 prestazioni ambulatoriali. “Per agire in modo più robusto ci sarebbe bisogno di più risorse e di più assunzioni – spiega l’assessore al diritto alla salute, Simone Bezzini – Quello delle liste di attesa è un problema di portata storica che accompagna i sistemi pubblici universalistici che vogliono garantire equità di accesso. Detto questo noi avevamo preso un serie di impegni alla fine dell’anno scorso. Li abbiamo tradotti in delibere e in azioni di riorganizzazione ed innovazione tra marzo e e giugno”. Altri interventi – sui Cup (ma anche sull’accesso alle agende da parte del privato convenzionato -, seguiranno a settembre. “Ma già oggi – conclude – possiamo dire di intravedere segnali positivi, pur con la cautela e la prudenza che occorre usare quando si parla di temi e situazioni come questi, che riguardano migliaia e migliaia di prestazioni da garantire ai cittadini ogni giorno”.