Umbria: biodiversità; la regione investe in tutela e valorizzazione e ora punta a nuovi traguardi con il progetto Life Imagine

Di Luca Matteoni

L’Assessorato all’Agricoltura e all’Ambiente della Regione Umbria, in prima linea nelle buone pratiche per la conservazione e la valorizzazione dello straordinario patrimonio di biodiversità del territorio regionale, lancia la sfida per una nuova “missione verde” con cui si presenta da protagonista in occasione della Giornata mondiale dedicata alla biodiversità, proclamata nel 2000 dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite e che si celebra oggi  22 maggio.
È stato infatti avviato dall’ottobre dello scorso anno il progetto integrato “Life Imagine”, di cui la Regione Umbria è coordinatore e capofila, con cui nell’arco di sette anni ci si propone di raggiungere ulteriori importanti obiettivi nella gestione e nel miglioramento dello stato di conservazione degli habitat e delle specie della Rete Natura 2000, ben 102 siti  per un totale di 140mila ettari ricchi di diversità biologiche ed eccellenze naturalistiche, per i quali è già stato predisposto un piano strategico.
Grazie ai risultati fin qui ottenuti, ora si guarda a nuovi traguardi con questa “missione verde”, forti dei finanziamenti ottenuti dalla Commissione Europea nell’ambito del programma per l’ambiente e l’azione per il clima, unico progetto in Italia: per l’attuazione di “Life Imagine” si può contare infatti su un budget complessivo di oltre 15,6 milioni di euro, cui si aggiungeranno altri 26 milioni di euro circa di fondi complementari, in prevalenza del Programma di sviluppo rurale.
Fra gli interventi previsti, il ripristino e la realizzazione di corridoi protetti ecologici per il passaggio della fauna, la riconnessione degli habitat strategici, la salvaguardia di specie a rischio di scomparsa e la valorizzazione di quelle autoctone; altrettanto importante la promozione del turismo sostenibile e dei posti di lavoro “verdi”. A rafforzare l’efficacia del progetto è il partenariato, che comprende quattro Università fra cui quella di Perugia, con elevate competenze scientifiche e tecniche, e il coinvolgimento di tutti i portatori di interesse, dagli enti locali, al mondo agricolo e venatorio, volontariato, associazioni, mondo della scuola, professionisti, comunità locali.