Amiata: con una lettera aperta al presidente della Toscana Giani e agli assessori interessati  i comitati ambientalisti chiedono un incontro “chiaro e trasparente” sulla legge regionale relativa all’utilizzo della risorse geotermica. “Si sta intervenendo in un territorio con un equilibrio- avvertono-  già estremamente fragile e compromesso”. I comitati temono almeno 20 centrali  per l’area amiatina sottolineando che  5  sono già previste nei Comuni di Abbadia San Salvatore con Sorgenia in Val di Paglia,  di Piancastagnaio in Loc. Poggio Montone ancora con Sorgenia e in Loc. Casa del Corto  con Svolta Geotermica. Inoltre  secondo i comitati sempre a Piancastagnaio è prevista la centrale flash di Enel mentre a Roccalbegna dovrebbe essere ubicata un’altra centrale flash di Enel

Una “Lettera Aperta” al Presidente della Regione Toscana Eugenio Giani Eugenio Giani e agli assessori Leonardo Marras, Monia Monni e Simone Bezzini ( rispettivamente  turismo,ambiente e sanità) è stata inviata da Cinzia Mammolotti, Presidente Comitato Salvaguardia Ambiente del Monte Amiata, da  Velio Arezzini , Portavoce Rete Nogesi, e da  Roberto Barocci Coordinatore Sos Geotermia per chiedere un  incontro dedicato alla sentenza della Corte Costituzionale sulla Legge Regionale che riguarda l’utilizzo della risorsa geotermica in Toscana. Nella lettera si fa riferimento e ci contgestano dichiarazioni rilasciate dall’Assessore Leonardo Marras  a proposito di “ un confronto con i cittadini, amministratori ed imprese, con l’obiettivo dello sviluppo sostenibile e sociale delle aree interessate, per la costruzione di un equilibrio tra la vocazione ambientale, paesaggistica e culturale e l’utilizzo della geotermia”. “Come cittadini, associazioni culturali ed ecologiste del territorio del M. Amiata, della Val d’Orcia, nonché a nome di diversi imprenditori turistici, aziende agricole, agriturismi presenti nel territorio, dobbiamo invece rilevare- sottolinea la lettera – che non siamo mai stati invitati a partecipare ad incontri sulle scelte future del territorio né a livello locale né regionale, con particolare riferimento al notevole incremento previsto per la produzione geotermica sul M. Amiata. Anzi, le nostre richieste di incontro, da ultimo inoltrate all’Assessore Monni, sono rimaste del tutto inascoltate. Le cinque centrali geotermiche di Enel sul M. Amiata hanno già creato un forte impatto sul paesaggio, sulle risorse idriche, sulla qualità dell’aria, sulla subsidenza ed arrecano danni già evidenti alla vocazione naturale e turistico-culturale del territorio tanto che il PD locale si era espresso individuando in 100 MW il limite della produzione geotermoelettrica sul comprensorio del M. Amiata, oltre il quale non ci sarebbe stata sostenibilità ambientale. Limite del resto recepito dal PAER 2015, ma ora soppresso dalla Delibera del Consiglio n. 39/2021. In più sedi avete reso noto il disegno di raddoppiare la produzione geotermica, individuando il M. Amiata – prosegue la lettera dei comitati ambientalisti – come sede del secondo Polo Geotermico della Toscana. L’area tradizionale di Larderello ha 30 centrali e ciò lascia supporre che per l’area amiatina ne siano previste almeno 20. Sappiamo che 5 centrali sono già previste nei Comuni di Abbadia San Salvatore (10 MW) con Sorgenia in Val di Paglia, ai confini con la Val d’Orcia, di Piancastagnaio in Loc. Poggio Montone (5 MW) ancora con Sorgenia e in Loc. Casa del Corto (5 MW) con Svolta Geotermica; sempre a Piancastagnaio è prevista la centrale flash di Enel (PC6 da 20 MW), mentre a Roccalbegna dovrebbe essere ubicata un’altra centrale flash di Enel (Triana da 20 MW). Quanto queste 5 centrali, in aggiunta alle 5 esistenti, nell’obiettivo della realizzazione del 2° Polo geotermico, possano coesistere con la “vocazione ambientale, paesaggistica e culturale” del comprensorio del M. Amiata? La Via Francigena, i siti archeologici, le abbazie, i luoghi incontaminati, le risorse idropotabili strategiche, termali, le aziende agroalimentari d’eccellenza, il turismo lento e naturale. La realtà amiatina è ben diversa da quella di Larderello ed una differenziazione a livello formale e sostanziale dei due territori si rende necessaria. Invitiamo, pertanto, il Presidente della Regione Eugenio Giani, l’Assessore al Turismo e Commercio Leonardo Marras, l’Assessora all’Ambiente e Energia Monia Monni e l’Assessore alla Salute Simone Bezzini a un incontro da tenersi entro la fine del prossimo mese di Marzo ad Abbadia San Salvatore alla presenza dei Sindaci, delle forze politiche e sindacali, degli imprenditori del territorio amiatino, delle comunità locali, per un confronto chiaro e trasparente sul futuro geotermico da voi prospettato per il M. Amiata. La trasparenza e la partecipazione diventano imprescindibili e tutti, nelle differenze dei propri ruoli, sono chiamati – conclude la lettera -ad assumersi le proprie responsabilità, nella consapevolezza che si sta intervenendo in un territorio con un equilibrio già estremamente fragile e compromesso”.