Arezzo: il Quartiere Santo Spirito vince la 139esima edizione della Giostra del Saracino, portando in ‘Casa’ giallo/blu la 37esima Lancia d’Oro, dedicata ai 500 anni dalla morte di Leonardo da Vinci

Di Giulia Benocci

La 139esima edizione della Giostra del Saracino di Arezzo, anche definita Giostra della Madonna del Conforto, è stata vinta dal Quartiere Santo Spirito sfatando il mito comune degli aretini secondo cui  “chi vince la Prova Generale non può vincere la Giostra”. I cavalieri Gianmaria Corteccicon Doc ed Elia Cicerchia con Olimpia hanno portato in ‘Casa’ giallo/blu la 37esima Lancia d’Oro con 9 punti. L’ambito premio è stato realizzato dall’artista Mimmo Paladino insieme a Francesco Conti,dedicato a Leonardo da Vinci, per la ricorrenza dei 500 anni dalla sua morte.Alle 17 di domenica primo settembre in punto un colpo di mortaio ha scandito l’inizio ufficiale della Giostra, il corteo è entrato ordinatamente in piazza. I primi a fare il loro ingresso scandito dal suono dei musici e dei tamburini sono stati i membri della magistratura, le dame ed i paggetti, poi i Rettori dei quattro Quartieri come da ordine stabilito: il Rettore di Porta Crucifera Andrea Fazzuoli; seguito Maurizio Carboni per Porta Sant’Andrea, per il Quartiere giallo/cremisi il Rettore Roberto Felici ed infine Ezio Gori per Santo Spirito. Dopo l’ingresso delle autorità della Giostra la piazza ha assistito allo spettacolo degli sbandieratori, prima un’esibizione con i quattro professionisti portanti il colore del comune: amaranto con sopra lo stemma del cavallo. Di seguito si sono esibiti gli sbandieratori dei Quartieri con passaggi e lanci da lasciare gli spettatori “a bocca aperta”. L’ingresso degli “eroi” della giornata, i cavalieri dei quattro Bastioni è stato annunciato a gran voce dall’Araldo, Francesco Sebastiano Chiericoni; uno per volta hanno fatto il loro ingresso nella Lizza tra gli applausi dei loro tifosi ed i fischi dei rivali. I primi ad entrare sono stati i Cavalieri di Porta Crucifera, nota anche come ‘Colcitrone’ Lorenzo Vanneschi con Carlito Brigante e ed Adalberto Rauco con Pia; seguiti da Enrico Vedovini con Conte Darko e Tommaso Marmorini con Sibilla per il Quartiere Sant’Andrea; è stato poi il momento dei campioni in carica della Giostra di Giugno di Porta del Foro: Davide Parsi con Nuvola e Gabriele Innocenti con Grace Coloner (Chicca); infine Gianmaria Scortecci con Doc e Elia Cicerchia con Olimpia.  Quindi hanno fatto il loro ingresso i Gonfaloni dei Quartieri, seguiti dal Valletto, Francesco Stocchi, che ha avuto l’onore di custodire e portare  la Lancia d’Oro dal peso di 15 chili. Infine hanno fatto il loro ingresso a cavallo sulla Lizza in Piazza presentati dall’Araldo il Magnifico Maestro di Campo  ed il suo Vice, seguiti dai componenti delle Casate Nobiliari dei quattro Quartieri. A questo punto sulla piazza gremita di gente è sceso il silenzio; l’Araldo ha letto la ‘Disfida’, spiegando perché la città di Arezzo ha combattuto il Re Saraceno ‘rievocando’ un episodio storico e quindi la nascita della Giostra. L’Araldo ha concluso la Disfida con un ‘incitamento alla guerra’: “Non più parole, omai vo’ vendicarmi…” e tutta la folla in coro ha gridato: “Al campo! Alla battaglia! All’Armi! All’Armi!”.Un altro momento significativo che ha invaso la piazza ( dalle tribune tutti si sono alzati in piedi) è stato quando è statoannunciato il momento dell’Inno della Giostra intonato dai Musici seguiti dal canto all’unisono di circa 5000 voci. Momento carico di emozioni per tutti gli aretini ed ogni appassionato della Giostra. Finito il momento solenne è iniziata la gara. Il primo a scendere in campo è stato Vanneschi per Porta Crucifera che ha totalizzato 4 punti, seguito dal cavaliere di Porta Sant’Andrea, Vedovini, entrato tra i fischi del ‘Calcitrone’, storica rivale, che ha pareggiato con 4 punti. Per Porta del Foro, campione uscente, è andato a colpire il Buratto Parsi, dimostrando subito la sua bravura e totalizzando il punteggio pieno, 5 punti. Scortecci ha poi seguito il punteggio dello storico avversario, mettendo i due Quartieri in posizione di vantaggio alla fine della prima Carriera.L’inizio della seconda carriera ha visto Rauco di Porta Cruciferaca partito troppo sicuro. Infatti ha colpito con più forza del dovuto il Buratto e nel impatto ha perso la lancia. Aveva totalizzando 5 punti, ma per questo errore è stato penalizzato con 0 punti, per il Calcitrone, il sogno di vincere la Lancia d’Oro è così terminato. Sono seguiti poi momenti di tensione all’ingresso di Marmorini: i figuranti ed i tifosi del Quartiere appena uscito dalla competizione lo hanno accolto con urla e fischi. Superati questi attimi di agitazione il cavaliere ha potuto correre la sua carriera portando nella sua ‘Casa’ bianco/verde 4 punti. È poi sceso in campo Innocenti, anche lui campione dell’ultima edizione che però ha totalizzato solo 2 punti, mettendo così il Bastione giallo/cremisi fuori dalla gara. Giunto il momento di correre dell’ultimo giostratore, la situazione si è fatta molto tesa tra i figuranti in piazza tanto che sono dovute intervenire le forze dell’ordine a più riprese per sedare gli attacchi e scongiurare il peggio. Tornato l’ordine in piazza, la Giostra ha potuto riprendere il suo corso naturale: è sceso in campo Cicerchia, i quartieristi rivali hanno cercato di disturbarlo in ogni modo al suo passaggio. Alcuni dal pubblico gli hanno tirato anche un rotolo di carta igienica, ma il cavaliere non si è deconcentrato ed è partito al galoppo totalizzando ben 4 punti. Con 17 carriere all’attivo e ben 10 vittorie la coppia Scortecci/Cicerchia, con 9 punti ha portato al Quartiere giallo/blu la 37esima Lancia d’Oro. Seguita da Porta Sant’Andrea a un solo punto di distanza. Terza Porta del Foro che ha cercato il bis dopo la vittoria di giugno con 7 punti ed infine Porta Crucifera con solo 5 punti. I Colombini sono esplosi dalla gioia e scesi in piazza ad omaggiare e festeggiare i loro beniamini, la festa è proseguita prima in Piazza del Duomo e poi una lunga ‘processione’ ha attraversato tutto il Corso di Arezzo tra i cori e le grida dei vincitori.