Arezzo: sventata truffa per 2 milioni di euro ai danni di una azienda aretina. La Polizia di Stato blocca il trasferimento del denaro e recupera la somma denunciando l’autore del reato

Un tentativo di truffa da circa due milioni di euro è stato sventato dalla Polizia Postale di Firenze e Arezzo in collaborazione con il Servizio Centrale della Specialità presso il Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Una azienda dell’aretino, nell’eseguire dei bonifici relativi a transazioni commerciali con una società tedesca, da tempo sua fornitrice, è stata vittima della truffa conosciuta come BEC (Business email compromise, in inglese “posta aziendale compromessa”): un reale messaggio di posta originato dall’azienda beneficiaria di un pagamento è stato modificato in alcune parti, in particolare sulle coordinate bancarie, in maniera da far confluire il denaro su un conto diverso da quello realmente in uso alla Società.  Gli esperti operatori della Polizia Postale, presso i quali i responsabili della Azienda truffata avevano subito prodotto denuncia del fatto illecito, sono riusciti prontamente, attraverso i canali dei rispettivi Uffici Antifrodi delle banche interessate, ad  attivare le procedure di recall delle transazioni indebite, recuperando buona parte del denaro truffato (in buona sostanza ottenendo il congelamento della transazione con conseguente blocco della somma oggetto del trasferimento). Questo tipo di crimine informatico si sviluppa attraverso una sofisticata tecnica di hackeraggio che permette ai cybercriminali di intercettare la corrispondenza elettronica di una data azienda, in maniera da acquisirne i contenuti e, nell’occasione, modificarne il format originale per concretizzare la truffa: in particolare le coordinate bancarie su cui far confluire il pagamento con bonifico bancario, invitando il cliente anche ad effettuare la procedura di “bonifico istantaneo” in maniera tale da monetizzare nell’immediato il provento dell’attività delittuosa.Nella circostanza, l’intestatario del conto corrente su cui stavano per essere convogliate le somme, sito in Germania, è stato denunciato ed il conto corrente beneficiario è stato bloccato. Sono comunque in corso ulteriori indagini per risalire ad eventuali altri complici.