Barberino Tavernelle : da domani venerdì 22 marzo prendono avvio le celebrazioni promosse da una rete di comuni toscani per l’80mo Anniversario dell’Eccidio di Montemaggio


 Angiolino Bartalini, Piero Bartalini, Emilio Berrettini, Enzo Busini, Giovanni Cappelletti, Virgilio Ciuffi, Franco Corsinovi, Dino Furiesi, Giovanni Galli, Aladino Giannini, Ezio Grassini, Elio Lapini, Livio Levanti, Livio Livini, Folco Martinucci, Emilio Nencini, Orvino Orlandini, Luigi Vannetti, Onelio Volpini. Vite e identità tragicamente spezzate dall’Eccidio di Montemaggio, nomi di giovani uomini impressi nella memoria che anche quest’anno la Toscana, l’Italia hanno il dovere di ricordare unendo l’atto del sacrificio ai valori di libertà e democrazia. Sono trascorsi 80 anni dagli accadimenti di una delle pagine più buie del secondo conflitto mondiale. I Comuni di Barberino Tavarnelle, quest’anno ente capofila, Casole d’Elsa, Colle Val d’Elsa, Monteriggioni, San Gimignano, Poggibonsi, Certaldo, Gambassi Terme e Radicondoli rievocano il drammatico evento che rese protagonista il coraggio di diciannove giovani toscani, massacrati dai militi della Guardia Repubblicana Nazionale. Era il 28 marzo 1944 quando nella località La Porcareccia i valori della Resistenza alzarono una barriera invalicabile di fronte alle raffiche delle mitragliatrici fasciste. I giovani ragazzi scelsero di sfuggire alla leva fascista ed unirsi alle formazioni partigiane della Brigata Garibaldi, presente nella zona compresa tra le province di Siena, Pisa e Grosseto. Ad ottant’anni, in quello stesso luogo, alle pendici del Montemaggio, a Monteriggioni e a Barberino Tavarnelle si torna a commemorare la vita e la morte dei diciannove giovani. Le amministrazioni comunali, riunite nella rete del ricordo e delle celebrazioni che prevedono una programmazione densa di eventi ed estesa dal 22 al 28 marzo, rendono onore alla scelta dei partigiani di dire no alla violenza e alla ferocia fascista, di difendere i propri ideali e la libertà a caro prezzo, pagati con il sangue. Il Comune di Barberino Tavarnelle, che quest’anno ha assunto il ruolo di ente capofila nell’organizzazione delle celebrazioni congiunte, dedica un ricordo speciale ai diciannove massacrati. Tra gli altri anche un barberinese, il giovanissimo Piero Bartalini (foto) di Vico d’Elsa. Torniamo a ribadire con forza – dichiara il sindaco di Barberino Tavarnelle David Baroncelli – che l’importanza degli avvenimenti legati alla Resistenza in nessun modo può essere ridimensionato. Perché è dalla Resistenza che prende avvio il nuovo corso della libertà ed è nei valori che ne sono derivati, tra i quali giustizia, pari opportunità, solidarietà, dignità, libertà, che si incarna il perno della nostra vita civile. Ai familiari delle vittime, ai giovani, alle cittadine e ai cittadini che sono nati negli anni successivi e alle comunità di oggi diciamo che nulla è stato vano perché è dalla memoria del passato, dagli atti eroici della Resistenza militare e civile, che ha fortunatamente affondato lunghe e tenaci radici nella nostra regione, che trae linfa vitale il nostro presente e il nostro futuro. A loro dobbiamo libertà e democrazia. E si tratta di un debito che il tempo non potrà mai cancellare. Non dimenticheremo mai la tenacia, l’eroismo, il contributo offerto alla Resistenza dai nostri partigiani che pagarono a caro prezzo, con umiliazioni e sofferenze, maltrattamenti, violenze, la vittoria della liberazione. Una scelta, un valore, un sacrificio, che oggi dobbiamo non solo ricordare ma difendere e trasmettere alle generazioni future come elemento chiave che simboleggia e riconduce al concetto di unità. La storia ci insegna, la Resistenza ha fatto rinascere il senso di patria e attaccamento al paese. Ha fatto sentire gli italiani più uniti, compatti, forti. L’unità è l’elemento chiave che apre le strade del futuro di tutti noi”.