Castiglione del Lago: domani 13 maggio a Narrazioni c’è Daniele Mencarelli che presenta “Sempre tornare”

Dopo il successo di Luca Bianchini sabato scorso, alla Sala del Teatro di Palazzo della Corgna a Castiglione del Lago, domani venerdì 13 alle ore 18, è la volta di Daniele Mencarelli che presenta il suo romanzo, con forte partecipazione autobiografica, “Sempre tornare”.  Daniele Mencarelli è nato a Roma nel 1974 e vive ad Ariccia. È poeta e narratore. Il romanzo è ambientato nell’estate del 1991. Daniele ha diciassette anni e questa è la sua prima vacanza da solo con gli amici. Due settimane lontano da casa, da vivere “al massimo” tra spiagge, discoteche, alcol e ragazze. Ma c’è qualcosa con cui non ha fatto i conti: sé stesso. È sufficiente un piccolo inconveniente nella notte di Ferragosto perché Daniele decida di abbandonare il gruppo e continuare il viaggio a piedi, da solo, dalla Riviera Romagnola in direzione Roma. Libero dalle distrazioni e dalle recite sociali, offrendosi senza difese alla bellezza della natura, che lo riempie di gioia e tormento al tempo stesso, forse riuscirà a comprendere la ragione dell’inquietudine che da sempre lo punge e lo sollecita. In compagnia di una valigia pesante come un blocco di marmo, Daniele si mette in cammino, costretto a vincere la propria timidezza per chiedere aiuto alle persone che incontra lungo il tragitto: qualcosa da mangiare, un posto in cui trascorrere la notte. Troverà chi è logorato dalla solitudine ma ancora capace di slanci, chi si affaccia su un abisso di follia, sconfitti dalla vita, prepotenti inguaribili. E incontrerà l’amore, negli occhi azzurri di Emma. Ma soprattutto Daniele incontrerà sé stesso, in un fitto dialogo silenzioso in cui interpreta e interroga senza sosta ciò che gli accade, con l’urgenza di divorare il mondo che si ha a diciassette anni, di comprendere ogni cosa e, su tutto, noi stessi: misurare le nostre forze, sapere di cosa siamo fatti, cosa può entusiasmarci e cosa spegnerci per sempre. Questo viaggio lo battezzerà infine all’arte più grande di tutte, “l’arte dell’incontro”. Daniele Mencarelli ha scritto un romanzo vitale, picaresco e intimo, che ha dentro il sole di un’estate in cammino lungo l’Italia e l’energia impaziente dell’adolescenza e la lingua calibratissima e potente di uno scrittore al massimo della sua forma. «L’invenzione più bella del libro – ha scritto Filippo La Porta su Robinson – è la voce di Daniele, io narrante. Un artista dell’autostop, un “bastardo” di estrazione borgatara, padre tarquiniese e madre romana, adolescente riflessivo e malinconico, estremista, socievole e misantropo, fondamentalmente buono e fiducioso nella bontà».