Castiglione del Lago : il 7 aprile si parla di Emanuela Orlandi a Narrazioni. Anna Cherubini presenta “Diventeremo amiche”

Esistono nella vita destini paralleli e due di questi destini si sono sfiorati, quattro decenni fa, all’ombra del Cupolone. Sono quelli di Emanuela Orlandi e di Anna Cherubini. Entrambe figlie di funzionari vaticani, entrambe con famiglie numerose e amati fratelli maggiori, entrambe appassionate di musica. La loro è un’adolescenza degli anni Ottanta: gli incontri ai giardinetti, le chiacchiere sui muretti, le corse in bici o sui pattini, la passione per le canzoni di Baglioni. Anna ha per la ragazzina più grande un’ammirazione venata di timidezza: vorrebbe che fossero amiche. Pensa che forse presto lo diventeranno. Ma un giorno, quella ragazzina sparisce. E mesi dopo, il suo posto alla scuola di musica verrà preso proprio da Anna, che comincerà a frequentare gli stessi corridoi da cui lei è uscita, in quel giugno del 1983, per mai più tornare a casa. A “Narrazioni: storie, racconti, scritture”, la rassegna di libri del Comune di Castiglione del Lago, in collaborazione con la libreria “Libri Parlanti Books & Coffee” e la Biblioteca Comunale domenica 7 aprile, alle ore 18 a Palazzo della Corgna, Anna Cherubini presenta “Diventeremo amiche” (Solferino) ultimo romanzo della scrittrice e sceneggiatrice romana di origine cortonese che tratta del “caso Orlandi” da un originale punto di vista. Conduce l’incontro Elisabetta Bricca. «Io sono solo la tua ex vicina di casa, la tua dirimpettaia non proprio di pianerottolo ma di piazza San Pietro. Mentre crescevamo insieme, tu a destra del colonnato di Bernini, io a sinistra, coi nostri padri che salutavano le “Eccellenze Reverendissime” e portavano avanti il loro lavoro di dipendenti del Vaticano, un giorno accadde il fatto: il cielo sopra di noi ti vide uscire dalla nostra scuola di musica ed essere trascinata via da qualcuno». A distanza di tempo da quei fatti, Cherubini trova il coraggio per affrontare di petto la storia di un rapporto mai sbocciato e di un caso ancora irrisolto. Una tragedia su cui da una vita si interroga: sarebbe potuto succedere a qualsiasi figlia di un impiegato del Vaticano? Sarebbe potuto succedere a lei? Tornando sui luoghi, parlando con la famiglia Orlandi, attingendo ai ricordi, ricostruisce il dramma della scomparsa, le voci, le reazioni del loro piccolo ambiente protetto, le lezioni alla scuola di musica nelle strane classi miste di ragazzine e sacerdoti adulti, il mistero della terrazza “inaccessibile” sul tetto. Interroga così una vicenda molto raccontata da una prospettiva inedita, intima e sconvolgente, tanto che, mentre la storia si dipana, un’inquietudine sottile filtra tra le righe: come se la voce di Anna che racconta fosse un’eco della voce stessa di Emanuela.

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