Castiglione del Lago: partito il cammino verso il “Nuovo Cinema Caporali”

È partito il percorso di avvicinamento all’inaugurazione del Nuovo Cinema Caporali: nel periodo natalizio l’attesa apertura della piccola multisala del centro storico di Castiglione del Lago, che si porrà all’avanguardia in Umbria per qualità delle proiezioni e comfort dello spettatore. Ma Lagodarte mantiene vivo il rapporto con il pubblico castiglionese aderendo a “Cinema in Festa” e inserendo questo progetto nazionale nel format “Approdi, dalla laguna al lago”, una selezione di Venezia 79.
Da ieri 18 settembre Lagodarte ha aperto un nuovo Temporary Cinema nella Sala del Teatro di Palazzo della Corgna in occasione di “Cinema in Festa”, iniziativa promozionale senza precedenti di Anica e Anec, con il supporto del Ministero della Cultura e la collaborazione di “David di Donatello – Accademia del Cinema Italiano”. L’intento è quello di invitare al cinema ogni spettatore italiano, esaltare l’esperienza cinematografica, presentare la stagione autunnale (e poi estiva) del cinema e garantire continuità all’offerta di film per 12 mesi.  Lagodarte Impresa Sociale, che si è aggiudicata da poco la gestione di Palazzo della Corgna, la Rocca Medievale e del Nuovo Cinema Caporali, di prossima riapertura, ha inserito “Cinema in Festa” in un format “castiglionese” dal titolo “Approdi, dalla laguna al lago”, una selezione dei film italiani presentati a “Venezia 79”, la Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica, organizzato fino al 10 ottobre programmando 4 film in uscita in questi giorni. «Aspettando la riapertura del Nuovo Cinema Caporali, prevista in dicembre – spiega il presidente di Lagodarte Piero Sacco – è nostra intenzione dare continuità all’offerta cinematografica in una nuova location, più raccolta e adatta per una proposta dedicata al cinema restaurato e che, dal 15 ottobre, si abbinerà ad una interessante mostra sulla storia della sala cinematografica castiglionese, con foto mai viste e progetti di 100 anni fa, insieme alle migliori locandine del cinema e, soprattutto, ai relativi bozzetti originali che le hanno ispirate, messe a disposizione dalla collezione del “Museo del Cinema a pennello” di Montecosaro di Macerata; bozzetti e locandine vennero realizzate dagli artisti italiani più quotati, compreso Renato Casaro, “l’ultimo uomo che dipinse il cinema” come recita il titolo di un doc a lui dedicato e che sarà proposto in occasione della inaugurazione. La mostra si chiuderà il 15 gennaio».  Per “Cinema in Festa” si  è partiti domenica 18 con “Il signore delle formiche” di Gianni Amelio, con Luigi Lo Cascio, Elio Germano, Sara Serraiocco, Leonardo Maltese, Anna Caterina Antonacci (durata 130 min). Amelio richiama alla memoria il caso Braibanti denunciando l’italietta omofoba e bigotta di ieri e di oggi. Provincia di Piacenza, anni Sessanta. Aldo Braibanti è un intellettuale con un gran seguito tra i giovani, che frequentano la sua “factory” dove si recita, si creano installazioni artistiche, si scrivono poesie. Fra i suoi adepti c’è Riccardo, che sogna di essere apprezzato dal suo maestro ma che da lui riceve solo critiche. Un giorno Riccardo porta con sé il fratello Ettore, che ha scovato una di quelle formiche che Braibanti, anche mirmecologo, colleziona in una teca. E l’intellettuale dimostra subito gratitudine e stima verso quel ragazzo intelligente e gentile. Ma anche un’attrazione, presto reciprocata dal ragazzo, che gli costerà la libertà e la carriera: perché Braibanti è anche un omosessuale dichiarato. È sintomatico che la parola omosessuale compaia ne Il signore delle formiche solo dopo un’ora di racconto: un modo narrativamente appropriato per riprodurre il silenzio negazionista che ha circondato non solo il termine, ma l’esistenza stessa di una parte della popolazione italiana.