Castiglione d’Orcia: le proposte del comitato di coordinamento di cittadini per valorizzare l’ex area produttiva “Amiata Marmi”per farne un ‘Parco Naturale Termale’ e le osservazioni al Piano Particolareggiato

 Il comitato di coordinamento dei cittadini, costituitosi durante una assemblea svoltasi nell’aula consiliare di Castiglione d’Orcia, per valorizzare l’ex area produttiva di “Amiata Marmi”di Bagni San Filippo,, ha messo a punto una serie di osservazioni e di richieste al piano di recupero conosciuto come piano particolareggiato (PP).  1) “La prima riguarda la modifica e l’attualizzazione del PP  varato nel 2016 con intenti di recupero dell’ex area produttiva appartenente alla Società “Amiata marmi” della famiglia Guasconi e quindi finalizzato al recupero e valorizzazione di un’area privata. “Le condizioni fondanti di tale PP – dice una nota del comitato – vengono a decadere quando nel 2021 l’area si trasforma in terreno in liquidazione fallimentare; infatti vi sono state tre aste pubbliche andate deserte. Il terreno è stato valutato per un valore di oltre 1 milione di euro e l’esposizione debitoria dell’esecutato risulterebbe non superiore ai 400.000 euro. Perché 20.000 mq di terreno incolto e pieno di detriti sono stati valutati così tanto? Sicuramente a causa della destinazione urbanistica del PP che prevede una superficie utile lorda (SUL) di 5.400 mq e della presenza di sorgenti di acque termali di grande valore. Adesso e in questo contesto l’area, ormai di interesse pubblico collettivo, è esposta ad un grande rischio di speculazione edilizia e finanziaria”. 2) “La seconda riguarda la richiesta di trasparenza sui vincoli all’edificazione. Ai fini di tutela dell’area ex “Amiata marmi” facente parte non solo della preziosa zona del Bollore ma anche del patrimonio UNESCO, si chiede di rivalutare ed esplicitare i vincoli all’utilizzo del bene. Ad esempio vincoli urbanistici conformativi o dichiarativi (patrimonio UNESCO). Tra i vincoli edilizi, il rendere trasparente la necessità di indagini geologiche, idrauliche, chimiche, di impatto ambientale, di rispetto della legge Galasso e di agibilità dei manufatti. A tal proposito si rimarca l’unicità, il valore e la criticità del territorio del Bollore, in cui sono anche presenti degassificazioni per la geotermia del vulcano”.3) “Infine la richiesta di considerare, nelle previsioni, la proposta dei cittadini interessati “Stakeholder”. Da decenni e da quando la vecchia fabbrica di caminetti per incompatibilità si è dislocata in altro luogo,Val di Paglia, le condizioni dell’area sono cambiate poiché, anche se non formalmente espropriata,l’area in questione è diventata parte di godimento pubblico e dell’intera collettività”.  4) Il comitato “ chiede di valutare con attenzione la proposta in riferimento anche all’area archeologica limitrofa di Vignone. Radici che si perdono nella notte dei tempi, quando Carlo Magno con le sue truppe lì transitavano percorrendo la Via Francigena (patrimonio UNESCO) da Posta Ricorsi all’Abbazia del Santissimo Salvatore, salvandosi la vita con una pianta ancora autoctona. Il medico Mattioli, il Giuli e il Santi – per citare solo alcuni grandi scienziati – studiavano le acque termali del luogo; anzi, non solo le acque ma anche le arie e i luoghi perché espressioni imprescindibili del termalismo di Bagni San Filippo. Si narra che San Filippo stesso pregasse per il nascere di bagni curativi per la collettività. Tale storica e ancora attuale consuetudine di studio, termalismo, spiritualità e pellegrinaggio (Ordine dei Servi di Maria), merita rispetto valorizzazione e continuità. Un territorio così critico e ricco proponiamo venga affidato a istituzioni pubbliche, studiosi, personale competente o esperto, anche alla luce delle recenti scoperte archeologiche nelle acque termali di San Casciano dei Bagni “. 5)Il comitato chiede di poter finalizzare l’area a Parco Naturale Termale che vada a creare un polo incentrato sul benessere condiviso, con delle ricadute economiche sul territorio, relativamente a tutte le attività turistico – ricettive e commerciali. Tale Parco dovrebbe essere integrato con il limitrofo e abbandonato “Percorso turisti per CO2” (già delineato con il contributo dell’Università di Firenze, del CNR e del Parco Miniere Abbadia), con il Parco Grotta del Santo, con la via Francigena (Patrimonio UNESCO), con il nascente Parco del Monte Amiata e non in ultimo con percorsi pedonali che unifichino il Borgo con l’area Bollore. Il comitato infine chiede di essere sentito dall’Amministrazione Comunale di Castiglione d’Orcia e dai Gruppi consiliari della Regione Toscana al fine di rappresentare compiutamente le ragioni sociali, culturali e economiche utili alla realizzazione del “Parco Naturale Termale” sull’ex area “Amiata marmi”. I sottoscritti chiedono al Sindaco di Castiglione d’Orcia di essere ricevuti congiuntamente ai gruppi consiliari e di recepire, nell’ambito del Piano Strutturale e del Piano d’Avviamento, le richieste avanzate.