Chianciano : l’imprenditore Roberto Esposito critica il presidente degli albergatori Daniele Barbetti per la “poca attenzione rispetto alle scelte politiche dell’amministrazione” e avanza delle proposte per rilanciare la cittadina termale
In una lunga intervista all’emittente televisiva NTi, di cui lui stesso a diffuso una sintesi, Roberto Esposito imprenditore molto attivo nella vita sociale e politica di Chianciano Terme, ammonisce ‘pesantemente’ l’operato del presidente degli albergatori Daniele Barbetti e avanza delle proposte per rilanciare la cittadina termale. In particolare al presidente degli albergatori recrimina “la poca attenzione rispetto alle scelte politiche dell’amministrazione della cittadina termale: l’incapacità di dialogo con le istituzioni e la mancanza di proposte, sono oramai un segno inconfutabile degli anni a presidenza Barbetti della associazione albergatori. Se fossi io il presidente degli albergatori sarei tutti i giorni nell’ufficio del sindaco!.Si continuano a fare giochi politici per manie di protagonismo, dividendo e cercando di dominare quel poco che rimane. Sono dispiaciuto per gli albergatori che patiscono tutto questo oltre il periodo difficile per il covid prima e i rincari e la guerra ora.” Rispondendo a una domanda sulle proposte fatte qualche giorno prima dall’imprenditore della ricettività chiancianese Valerio Tubino, Esposito ha risposto: “ tra Valerio ed il Presidente degli albergatori non vedo nessun William Hilton”. Durante l’intervista Esposito ha sottolineato “l’assoluta necessità per il paese di avere un portale di prenotazioni dirette, automatico che consenta agli albergatori di ricevere pronazioni ; un portale che venga realizzato con i proventi della tassa di soggiorno, che si autofinanzi ed indicizzi con il solo 5% di commissioni o con la stessa imposta di soggiorno”. Secondo Esposito inoltre “l’amministrazione dovrebbe creare un fondo di garanzia, come il fondo Roma Capitale o Modena City, per supportare le aziende alberghiere che vogliono ristrutturare e rilanciare le proprie attività”. Infine ha chiesto alla politica di “valutare l’opportunità di entrare nelle zone ZES ,zone ad economie speciali, che consentono l’abbattimento delle tassazioni fino al 50% , permettono di entrare nel circuito internazionale delle ZES grazie alle quali gli investitori interessati vengono messi in relazione e possono attingere informazioni su probabili compravendite ed investimenti, oltre che sulla sburocratizzazione delle pratiche amministrative. L’operazione non sarebbe dannosa per l’immagine del paese poiché località come Porto Cervo – ha ricordato concludendo – sono già nelle zone ad economia speciale dal 2021 e ci resteranno per altri 10 anni”.