Congresso Pd: “Energia Democratica Toscana” , insieme alla sua leader nazionale Anna Ascani, ha costituito comitato regionale per Stefano Bonaccini

Da “Energia Democratica Toscana” riceviamo e pubblichiamo un comunicato

Il PD attraversa un momento cruciale per il suo futuro, oltre il quale può esserci un PD pronto a costruire il Paese del domani, dando il proprio contributo inizialmente dai banchi del Parlamento con un’opposizione decisa, costruttiva e lungimirante e poi, con le future vittorie elettorali, alla guida dell’Italia. Un PD che ha il suo punto di partenza nei Territori, condividendo l’esperienza degli iscritti e dei tanti validissimi Dirigenti locali capaci di leggere i bisogni delle persone, di parlare il linguaggio della chiarezza e quindi di essere apprezzato dai Cittadini e dalle Cittadine italiani. Insieme a tutti gli amministratori che quotidianamente operano per il bene della loro comunità. Dobbiamo mettere in campo la migliore soluzione possibile per un partito capace di ricostruire un dialogo con i tanti italiani che hanno disertato le urne alle scorse elezioni politiche: costruendo una proposta politica moderna radicata sui temi del lavoro, dei diritti, dell’uguaglianza e dell’ambiente e capace di raccogliere collaborazione, capacità ed esperienza. Siamo all’alba di un percorso “rifondativo” del Partito Democratico, per questo abbiamo la necessità di tenere vivo lo spirito che ha portato alla sua nascita. Insieme possiamo finalmente compiere il partito che abbiamo anelato al Lingotto, moralmente esigente e rigoroso, in cui i Territori sono protagonisti e non più spettatori inermi. È tempo di unire le forze affinché la forza e l’esperienza delle Donne e degli Uomini che quotidianamente custodiscono e difendono le ragioni della democrazia, dell’inclusione, del lavoro dignitoso e della giustizia sociale nei nostri comuni, nei luoghi di lavoro e in quelli dedicati allo studio approdi a una mozione aperta al loro protagonismo dentro un PD rinnovato. La scelta di chi sostituirà il segretario uscente Enrico Letta non sarà soltanto una questione di nomi ma di risposte che i cittadini si attendono dalla buona politica. Ci muoviamo in un contesto perimetrato da una distanza quasi siderale che separa i cittadini dalla politica e dalle istituzioni; da una situazione economica e sociale che è la più grave, lunga e incerta dal dopoguerra; ed infine da una frammentazione del sistema politico. Per questo riteniamo fondamentale prima di tutto, percorrere la strada della partecipazione trasparente e consapevole, tramite lo strumento delle primarie. Probabilmente quello attuale non è il momento più favorevole per un congresso. Tuttavia questo congresso è “una necessità”. Anzitutto per definire l’identità del Pd e rilanciarne l’attività. Ma anche per mettere al centro della discussione iscritti ed elettori, vero cuore pulsante del Partito democratico. In secondo luogo dobbiamo ribadire con forza che il congresso non è un derby tra più sensibilità del partito. Deve avere una natura costituente, discutere e ridefinire il nostro profilo politico e programmatico dopo una sconfitta storica. Per questo riteniamo fondamentale partire dai programmi presenti nelle singole mozione. A questo aspetto, va aggiunto che per superare il deludente risultato alle ultime elezioni politiche il Partito Democratico deve fare una scelta precisa che non guarda né alla rottamazione, né allo scioglimento, ma ad un processo ricostituente che arrivi al cambio dello statuto. Occorre ricostruire il partito e questo non lo si fa solo celebrando un Congresso. Il Congresso dovrebbe essere lo sbocco terminale di un processo di riorganizzazione. Occorre andare alle origini. Ricostruire i fondamenti e quindi la struttura del partito. Energia Democratica Toscana insieme alla sua leader a livello nazionale Anna Ascani, per il percorso svolto in questi anni di attività, ritiene che le esperienze, emerse e sviluppatesi possano sviluppare tutto il loro potenziale sostenendo la candidatura a segretario del PD di Stefano Bonaccini. Insieme vogliamo realizzare il sogno di un partito che contrasti con efficacia le disuguaglianze e promuova un’Italia delle comunità territoriali, dove esistono le persone, i loro bisogni, l’aria che respirano, le cose che imparano, l’ambiente che abitano. Tematiche, quelle elencate, che nel PD della Toscana, la segreteria unitaria di Simona Bonafè, nonostante le difficoltà oggettive in ambito nazionale, ha cercato di portare avanti e che contestualmente ha permesso al centrosinistra di limitare in gran parte dei nostri territori l’ondata della destra. Sarebbe quindi auspicabile che questa esperienza di sintesi politica virtuosa non venga abbandonata ma valorizzata. La scelta di questo sostegno nasce dal confronto quasi quotidiano di decine di persone che si sono riconosciute in quell’ “energia” evocata da Bonaccini come la cifra della sua candidatura, per un partito che ritorni ad essere forte, attrattivo, immerso nelle relazioni profonde con le persone ed i territori. Un partito coerente nella definizione di una piattaforma politica chiara, ma riformista, pragmatico, capace di guardare e parlare a tutto il Paese e di orientarlo con efficacia verso una società più giusta ed inclusiva, con la più ampia adesione possibile. In un momento di particolare importanza, in cui la buona Politica deve tornare protagonista, avvertiamo l’urgenza di un passaggio decisivo all’interno di quello che deve rimanere il perno delle culture politiche del centrosinistra italiano. Non vogliamo disperdere l’esperienza accumulata dal Pd, che deve tornare a essere il fulcro di un’alleanza con riformisti e progressisti del Paese. E per far questo il miglior candidato alla segreteria nazionale del PD è Stefano Bonaccini, quello più solido, con cultura riformista, più adatto e con l’agenda politica più adeguata al futuro. Agenda in cui si parla della crescita, perché senza ricchezza non può esserci redistribuzione e del merito, termine di sinistra perché è il principale ascensore sociale a disposizione dei non abbienti. Un partito «dei lavori» invece che «del lavoro», perché non ci sono solo i dipendenti e gli operai: ci sono i giovani precari a cui bisogna dare una risposta, certo, ma ci sono anche milioni di autonomi, partite Iva e professionisti che «non possiamo lasciare alla destra». Un’agenda in cui “Europa prima di tutto” procedendo attraverso una politica che tendi a concretizzare la Costituzione degli stati uniti europei. Riconosciamo fondamentale la dialettica (anche aspra) presente nel nostro partito, con posizione anche differenti. Il PD deve tornare a fare il PD, quindi essere un partito aperto, inclusivo e al cui interno possano esserci sensibilità diverse. Ci preoccuperebbero invece una deriva identitaria e una vocazione all’opposizione. C’è un centrosinistra vincente e convincente. Siamo pronti, insieme, a Bonaccini a sprigionare la nostra energia costituendo il comitato regionale.”