Da Montepulciano a Chicago: due giovani antiquari ,Irene Bifolchi e Gabriel Santana de ‘La rigattiera’,“conquistano” la città americana dipingendo, in neanche 8 giorni, un gazebo amalfitano in un soffitto di 50 metri quadrati di un grande negozio di arredamento nella “old town”. Ora circa 600 limoni affrescano il negozio, intrecciati alle fronde di piante mediterranee, attraversate dal volo di pettirossi. Più che entusiasti i committenti

Di Diego Mancuso

L’interesse della giovane poliziana Irene Bifolchi per l’antiquariato è il frutto di un gusto di famiglia per il bello, per l’antico,che l’ha fatta crescere in mezzo ad oggetti senza tempo, capaci di raccontare storie e tradizioni. Nell’attività che Irene, 27 anni, ha creato insieme al compagno di vita (e poi anche di lavoro) Gabriel Santana,32 anni, sono confluiti quella consolidata passione insieme ad intraprendenza imprenditoriale e a una spiccata sensibilità artistica,che si traduce in una “mano” particolarmente ispirata per la pittura ed il decoro. Così è nata, nel centro di Montepulciano, tra la Porta al Prato e la Colonna del Marzocco, Casa Matilde (alias “La rigattiera”), vetrina di una grande quantità di oggetti antichi che appartengono soprattutto al filone delle curiosità, delle rarità, e che si possono scoprire su Instagram dove La Rigattiera ha oltre 6.000 affezionatissimi follower che seguono con divertimento le scanzonate (ma rigorose) presentazioni dei nuovi beni.Definiti dalla stampa specializzata, nel 2022, a Cortonantiquaria, la più giovane coppia di antiquari d’Italia, Irene e Gabriel hanno ampliato il loro raggio d’azione all’interior design, fornendo alla propria clientela una consulenza su come valorizzare, nelle proprie abitazioni, gli oggetti acquistati, e perfino il recupero edilizio e le ristrutturazioni, applicando la tecnica di scialbatura che impiega calce e bianco d’uovo, ingredienti descritti dal Vasari, che garantiscono igienizzazione degli ambienti e permeabilità degli stessi, contro la formazione di muffe. Un mix di impegno e di attività che ha però recentemente vissuto una sorta di colpo di scena attraverso la realizzazione del “sogno americano” di Irene e Gabriel che hanno visto per caso riconosciute le proprie doti e si sono trovati improvvisamente proiettati su uno scenario impensato. Come da copione, tutto è avvenuto in tempi brucianti; ma il racconto richiede un brevissimo antefatto: cliente della bottega di Irene e Gabriel è Karen, una affermata imprenditrice di Chicago nel settore antiquario e dell’arredamento, che possiede una tenuta in Valdichiana e che prima acquista un’antica specchiera poi chiede che Irene dipinga un armadio di legno grezzo identico ad un altro in stile fine ‘800: di fronte ai due oggetti, la proprietaria non riesce a distinguere il nuovo dal vecchio. Così scatta la proposta: i due giovani antiquari hanno una settimana di tempo per organizzarsi, è già prenotato un volo di 1.a classe per Chicago dove li attendono un soffitto di 50 metri quadrati e altri componenti da dipingere in un grande locale nella “old town”, destinato ad ospitare un negozio di arredamento. Tempo a disposizione, 8 giorni, voli inclusi. Irene e Gabriel, tra coraggio e incoscienza, accettano la sfida, affidano la piccola Matilde, 7 anni, a cui è intitolata l’attività, ai nonni materni e partono per gli USA. Nel bagaglio anche i pigmenti in polvere, ossidi naturali (la sostenibilità ambientale è uno dei loro capisaldi) che suscitano qualche perplessità nei doganieri, ma poi, finalmente,all’alba del primo giorno oltreoceano, il lavoro può iniziare. C’è pochissimo tempo per godersi il lussuoso appartamento in cui sono ospitati nello storico quartiere di Gold Coast e le cene sfarzose o per stupirsi di fronte agli autisti a disposizione per i trasferimenti. Durante il volo, Irene concepisce il progetto, un gazebo amalfitano, che Karen accetta. Così l’artista poliziana, dal fisico esile ma dalla volontà di ferro, lavora in media sedici ore al giorno, su un trabattello a 5 metri dal suolo e con la testa costantemente rivolta in su, concedendosi solo brevi sessioni di yoga ogni quaranta minuti, mentre Gabriel non le fa mancare tutto il supporto tecnico (e morale). Il lavoro è fatto, circa 600 limoni affrescano ora il lussuoso negozio, intrecciati alle fronde di piante mediterranee, attraversate dal volo di domestici pettirossi. I committenti sono entusiasti, presentando l’opera esaltano pubblicamente il ruolo avuto dai due giovanissimi artisti italiani, toscani, la scommessa – incredibilmente – è vinta.“Ci è rimasta veramente l’impressione di aver vissuto un sogno” commenta Irene Bifolchi. “Ho dovuto affrontare e risolvere in pochissimo tempo, come avviene nell’immaginazione,problemi tecnici e grafici che in Italia avrebbero richiesto ore. Di concreto c’è l’amicizia con Karen, che ora è un solido legame”.