Follonica: assemblea regionale Avis Toscana ,” donazioni totali in calo del 3,9%, ma in Avis cresce il numero delle donne under 25 donatrici”

Calano le donazioni totali di sangue in Toscana: nel corso del 2022 sono state raccolte 203.640 unità contro le 211.892 dell’anno precedente, pari a una diminuzione del 3,9 %. Avis conta però su aspetti incoraggianti come la crescita delle donne donatrici nella fascia under 25 e quella generale dei nuovi iscritti ad Avis Toscana (+ 1,1%). Sono i dati resi noti in occasione della 52esima Assemblea regionale Avis Toscana svoltasi al teatro Fonderia Leopolda di Follonica.  Il calo delle donazioni si relaziona ad una flessione generale del numero dei donatori in Toscana, così come – viene rilevato – diminuisce anche la quota delle donazioni pro capite. In questo contesto Avis Toscana continua a rappresentare il 52% della raccolta totale, mentre il 37% arriva da altre associazioni e l’11% da non associati. Emergono anche alcune note positive. La prima consiste nella crescita del numero dei nuovi soci donatori Avis (+ 1.1 %): i 7.018 nuovi ingressi rappresentano il 9,8% della forza associativa di Avis Toscana (71.425 donatori attivi). L’altra bella novità è rappresentata dalla composizione dei donatori. Qui, sempre per quel che concerne la situazione specifica di Avis, il primato delle donne nella fascia d’età 18–25 è netto: rappresentano il 53% dei soci donatori ed il 52,6% dei nuovi soci. Una tendenza, quest’ultima, confortante nell’ottica di un più ampio coinvolgimento delle giovani generazioni.“Quella che presentiamo – il commento della presidente di Avis Toscana Claudia Firenze – è l’istantanea di una sofferenza diffusa, corredata da qualche spiraglio che infonde speranza per il futuro, specie in relazione al dato sulle giovani donne. Questi numeri certificano l’esistenza di fattori di criticità trasversali a tutto il segmento trasfusionale toscano e devono indurre una riflessione urgente sulle contromisure necessarie per garantire la tenuta del sistema. La carenza di sangue, plasma ed emoderivati merita di essere affrontata tramite passaggi come quello di oggi, mettendo a confronto decisori pubblici, associazioni e trasfusionisti per tratteggiare un orizzonte d’intervento concreto e condiviso. Serve uno scatto in avanti e serve adesso, specie rispetto alla donazione di plasma”. Tra le priorità, in questo senso, si evidenzia la necessità di dotarsi di strumenti e sinergie capaci di assicurare l’autosufficienza del sistema, unita a misure capaci di rendere l’accesso alla donazione ancora più semplice, a partire da una maggiore flessibilità dei centri trasfusionali anche nella riorganizzazione di orari e aperture.