Il personaggio del mese di ottobre 2019: Emanuele Upini, un quarantenne con la passione della scrittura e dei fumetti. Anche vignettista, Emanuele è di Foiano della Chiana e ha già scritto un  romanzo, premiato al Santucce Storm festival. Ne sta ultimando un secondo dal titolo “Chiamami Babi”, scritto con Barbara Iuppa  che uscirà prima di Natale

Di Francesca Andruzzi

 A Foiano della Chiana vive e lavora Emanuele Upini, un giovane uomo di appena quarant’anni con la passione della scrittura e dei fumetti. Come vignettista ha collaborato con periodici satirici on line, ma anche su qualche rivista cartacea della Val di Chiana. Ma è nel maggio 2018 che decide di pubblicare il suo primo romanzo “Incontrando Igino. Renzino 1921” ispirato dalla figura del suo bisnonno, sindacalista e già “partigiano”, fin dall’avvento del regime fascista.Il libro riceve il premio “Gen. Div. Amedeo De Cia 2017”, nonché il premio speciale della Giuria alla IV edizione del Santucce Storm Festival. E’ in via di ultimazione il suo secondo romanzo, “Chiamami Babi”, in realtà scritto a quattro mani con Barbara Iuppa, una collega di lavoro di Emanuele Upini che insieme a lui racconta e si racconta, visto che il libro riporta le vicende della Iuppa, dall’infanzia ai giorni nostri.

D.: Studi tecnici, il lavoro in una catena di grande distribuzione alimentare, letture preferite: solo fumetti. Come si diventa scrittori con questi presupposti?

R.: Lo so, sembra impossibile o almeno singolare, ma la scrittura è sempre stata la mia grande passione. Fin da quando ero bambino. Ho imparato a scrivere leggendo fumetti e ne avevo a disposizione, visto che i miei avevano un’edicola! Ho anche pensato di sceneggiare un fumetto, ma già è stato difficoltoso trovare un editore che credesse in me per la pubblicazione di un romanzo, figuriamoci…. 

D.: Il titolo del suo primo libro è leggermente criptico: “Incontrando Igino (Renzino 1921)”. Può spiegarlo meglio ai nostri lettori?

R.: Certamente. Igino era il mio bisnonno, Renzino è una località nota per aver fatto da scenario alla prima rivolta dei mezzadri contro l’appena nato regime fascista. Mezzadri che sono stati quasi dei partigiani, hanno avuto il coraggio di ribellarsi fin dal principio. Il bisnonno Igino non era mezzadro, ma apparteneva al Partito comunista ed era sindacalista. Fu ucciso per ritorsione, in seguito ad un agguato che i mezzadri tesero ai fascisti. Questi ultimi rastrellarono anche persone che non avevano preso parte ai fatti, come il bisnonno, ma comunque noti nella zona, sempre come il mio antenato, per essere oppositori del Regime. 

D.: Storia e famiglia, perciò, sembrano rivestire per lei enorme importanza…

R.: Direi di sì. E poi la prefazione è stata scritta da mia zia, che in realtà è una cugina di mia madre, ma io la chiamo “zia”. Fa l’insegnante, anzi faceva perché ora è in pensione. Si chiama Maria Ada Angioloni, ma tutti la conoscono come Altera Angioloni. 

D.: I premi che ha ricevuto sono di indubbia importanza. E il successo di pubblico, che mi dice?

R.: (sorride) Duecento le copie vendute, ma considerati i numeri che fanno scrittori più famosi e più bravi di me, posso dirmi soddisfatto. E poi il libro è uscito solo un anno fa. Presto per fare bilanci di vendita. A me, poi, interessa maggiormente che arrivi anche ad uno solo dei miei lettori il messaggio che è racchiuso nella mia opera.

D.: Mi diceva che c’è un altro ‘figlio’ in arrivo…

R.: Sì, un libro che sto ultimando insieme alla mia collega Barbara Iuppa, che è anche la protagonista della storia. Il titolo? “Chiamami Babi 

D.: Con tutto il rispetto e la considerazione per la signora Iuppa, ma come pensa possa interessare ai lettori la biografia di una sconosciuta?

R.: Vede, sono anni che sento molte persone “sconosciute” affermare non-sai-cosa-mi-è-capitato-con-la-mia-vita-si-potrebbe-scrivere-un-romanzo, perché tutti sono convinti di avere vissuto qualcosa di originale e unico. Certo, così non è, ma è vero che ogni vita contiene un messaggio che può aiutare qualcuno. Barbara è figlia di genitori separati, cresce con i nonni, più un collegio che una famiglia; lei mi dirà, sai che novità! Eppure Barbara porta un messaggio di speranza a chi ha vissuto o sta vivendo la stessa situazione. Interverrà una persona salvifica nella sua vita…ma non posso dirle altro. Il libro uscirà prima del prossimo Natale. Un messaggio di speranza sotto l’albero, per chi avrà la bontà di leggerlo. 

D.: E fin qui Upini scrittore. E di Upini uomo, che mi dice?

R: Ho quarantadue anni e non sono sposato.

D.Per scelta?

R.: Non sono contrario al matrimonio, semplicemente non ho incontrato ancora la persona per la quale possa valere la pena compiere un passo del genere. Anche se intendo il matrimonio quale impegno quotidiano nella scoperta e nel sostegno reciproci, non mi interessano le cerimonie. 

D.: Crede in Dio?

R.: Ecco, qui tocchiamo un tasto particolare. Rifiuto di essere definito ateo o agnostico. Per dirla in poche, ma incisive parole, sono estraneo alle religioni, ma non alla spiritualità. Per me etica e coscienza sono concetti fondanti, basilari. Poi rispetto il pensiero altrui, purché frutto di libera scelta. 

D.: In un momento in cui c’è grande attenzione per l’ecologia…qual è il suo rapporto con gli animali?

R.: Ho un cane, il primo della mia vita. In realtà vive con mia madre e mio padre. 

D.: E allora scusi, ma come fa a dire che è suo?

R.: Perché è mio fratello! 

D.: Torniamo agli umani. Come ha vissuto e come vive le perdite, i distacchi?

R.: Con dolore, anche se occorre distinguere il distacco da chi muore e da chi si allontana perché non ci vuole. Penso al dolore provato per la morte di mio nonno, quando avevo solo otto anni. E’ un sentimento privo di speranza, a differenza di quello provocato dal distacco da un amico che si allontana o da un amore che finisce. In questi ultimi casi c’è sempre la speranza di un nuovo incontro. 

D: Quindi lei non crede nella vita oltre la morte?

R.: Ad essere sincero no, ma sono possibilista. Se ci fosse, allora sarei contento. Vede, io sono pragmatico e credo in quello che vedo.

D: Domanda fantastica, per lei che oltre ad essere scrittore è anche fumettista. Torna sulla terra Walt Disney e….

R.: …avrei la certezza che l’al di là esiste!