La figura di Michelangelo Buonarroti al centro della presentazione dell’opera teatrale di Raffaella Bonsignori dal titolo “Fuoco Sublime, Michelagnolo e Vittoria” a Montecitorio a Roma

Di Leonardo Mattioli

Raffaella Bonsignori – avvocato, giornalista, storica, scrittrice e drammaturga – ha presentato la sua ultima fatica, dal titolo Fuoco Sublime, Michelagnolo e Vittoria, presso la Sala Matteotti di Montecitorio. Un’opera teatrale incentrata sulla figura di Michelangelo Buonarroti e sulla sua amicizia sentimentale con Vittoria Colonna. Vale la pena sottolineare che, nel 2022, Fuoco Sublime è stato inserito nel prestigioso catalogo della Biblioteca Michelangiolesca di Caprese, nella casa natale del Buonarroti.I presenti hanno potuto apprezzare l’introduzione alla lettura del testo della stessa Bonsignori – tra riferimenti storici e artistici e qualche segreto Michelangiolesco – che ha confessato la propria risalente passione per Michelangelo. Passione che ha guidato la penna dell’Autrice nella descrizione dei sentimenti di Michelangelo per Vittoria Colonna, a volte presente anche nelle opere figurative, in particolare nei segreti ivi celati, segreti che rappresentano l’allegoria Michelangiolesca. Nel testo si fa menzione di alcuni di essi, sebbene in volata, come la scena impone: l’autoritratto di Michelangelo nel Giudizio Universale, ad esempio, il volto della Colonna ivi celato, nonché la presenza di Michelangelo in un disegno del British Museum, tra le pieghe di un abito. I due, oltre a condividere intensi sentimenti reciproci, erano avvicinati da una comune spiritualità, orientata verso una riforma della Chiesa e, per questo, in odore di Inquisizione. Raffaella Bonsignori è partita dagli scritti di Michelangelo, ovviamente inserendoli nel contesto storico-artistico, per andare oltre la dimensione pubblica e raggiungere quella privata, incontrare Michelangelo uomo a dispetto del Tempo, immaginando, da narratrice, ciò che non è dato sapere. Il teatro, del resto, anche quando parla di storia, deve giocare di fantasia. Se già l’introduzione della Bonsignori aveva suscitato l’interesse e la curiosità del pubblico, la lettura ha incantato. Maximilian Nisi, attore e regista teatrale dal corposo curriculum, è stato un Michelangelo eccellente, accompagnato dall’attore Federico Poggetti nel ruolo di Urbino.La Bonsignori, già autrice dell’applaudito Giuda, interpretato sempre da Maximilian Nisi, pièce che, nel 2020, in occasione del Festival Teatrale di Borgio Verezzi ha ricevuto anche la menzione speciale della Camera di Commercioper la profondità del testo e l’alto livello di interpretazione”, mantiene, in Fuoco Sublime, due sue caratteristiche di stile: l’attenzione per quelle che lei stessa chiama storie di confine, in perenne bilico tra bene e male, giorno e notte, realtà e irrealtà, vita e morte, e la propensione per una certa musicalità poetica, lasciando che questa accompagni le parole del Michelangelo teatrale come ha accompagnato quelle del Michelangelo reale. “Oggi c’è più che mai bisogno di passione e di poesia– afferma l’Autrice -. Anche con Giuda ho voluto sfidare il sistema teatrale contemporaneo, basato sulla essenzialità, sulla modernità del linguaggio, inserendo qualche brano più delicato, a tratti languido, passionale, condito, a volte, da una sorta di pleonasmo concettuale, che, tuttavia, quando si parla di sentimenti, racchiude in sé il migliore dei rafforzativi. La risposta del pubblico è stata estremamente positiva, tanto che le parti più apprezzate sono state proprio quelle più poetiche, quelle più riflessive, più introspettive. Lo ha evidenziato anche Franca De Angelis, nel suo bel libro Scrivere il Monologo, nel quale, con mia grande sorpresa, ha citato il mio Giuda, sottolineando l’interiorità che emerge dal dialogo con Dio e da quello finale con il pubblico”.L’Autrice così ha descritto Fuoco Sublime: “Ho immaginato la scena come se un drone invisibile potesse attraversare il tempo ed entrare, non visto, in casa Buonarroti, riprendendo una chiacchierata tra il Maestro e il fedele servitore e amico Urbino. Come e perché i due parlino si scoprirà lentamente: fa parte del gioco teatrale. A volte ricordano amici scomparsi o episodi del loro passato, ma, proprio come accade in una conversazione amicale vera, non tutto ciò che dicono viene spiegato e approfondito. Qualcosa deve essere fatto volare via o deve essere lasciato lì, poggiato su un mobile, su una sedia, un pensiero amico appena accennato, un personaggio che non entra in scena se non con l’ombra di sé che vi proietta. È uno spaccato di vita e nella vita non sempre le parole portano concetti perfettamente esaustivi. Questo è il mio modo di vedere la scena. Il teatro, del resto, cresce, si muove, cambia. Non può essere sempre se stesso. Prima di Beckett, di Tardieu o di Jonesco, ad esempio, non sarebbero state pensabili pièce come le loro. Questi Autori, e altri della loro generazione, sono usciti dagli schemi della drammaturgia tradizionale, introducendo il senso dell’assurdità, la ripetitività quasi fine a se stessa, un finale non già sospeso quanto rotondo, tale che potrebbe benissimo essere un nuovo inizio. Ebbene, anche io, nel mio piccolo, amo uscire dagli schemi”. Possiamo solo aggiungere che quando Raffaella Bonsignori parla di Storia, di Arte, di Giuda e di Michelangelo, come ha fatto anche in occasione della presentazione di Fuoco Sublime, chi ascolta ha come l’impressione che lei sia stata effettivamente presente, un dotto cronista dei tempi che furono catapultato ai giorni nostri per rendere testimonianza di avvenimenti e sentimenti. Ciò commuove, muove con lei chi apprende dalle sue parole avvenimenti e sentimenti datati, ma attuali, anzi contemporanei, nello stupore della scoperta. Raffaella Bonsignori è certamente talentuosa, ma è la passione a guidare il suo talento. Passione e talento che si percepiscono nei suoi numerosi scritti e che in Fuoco Sublime toccano vette altissime. Non a caso, la storica dell’arte Maurizia Tazartes si è così espressa: “Mi sono immersa completamente in Fuoco Sublime sino a commuovermi. Scritto benissimo. Michelangelo acquista una vita reale che non mi aspettavo. È un lavoro intrigante, profondo e accurato”.Non resta, allora, che attendere la prima di Fuoco Sublime in teatro. Intanto, il testo è disponibile sulle librerie on line. Per commuoversi, per muoversi con Raffaella Bonsignori alla scoperta di Michelagnolo… tra Arte e Vita.