Lucignano : il sinalunghese  Giuliano Censini espone al Museo con una mostra che guarda al futuro omaggiando le radici

Dal 26 luglio al 2 settembre il Museo Comunale di Lucignano, in Piazza del Tribunale 22, ospita “La terra (ri)trovata”, personale di pittura di Giuliano Censini. L’inaugurazione si svolgerà  domani domenica 26 luglio, dalle ore 17, alla presenza delle autorità regionali e locali.  Il Museo Comunale di Lucignano riapre le sue porte all’arte contemporanea ospitando la mostra di uno dei principali pittori toscani della sua generazione, Giuliano Censini. In esposizione una ventina di opere eseguite con tecnica mista, in parte inedite,che dialogano con il prezioso patrimonio artistico lucignanese. Il titolo della personale è già esplicativo. “Sono nato da una famiglia di contadini e nei primi anni di vita ho vissuto nella storica fattoria La Fratta di Sinalunga– racconta Censini. –Di quel mondo ricordo poco, perché negli anni Cinquanta il miraggio della nascente industria portava le grandi famiglie chianine a smembrarsi e abbandonare la campagna. Fino agli anni Ottanta c’è stato quasi un rifiuto per la civiltà contadina. Oggi, per fortuna, grazie a una nuova consapevolezza, si è tornati a recuperare il mondo rurale e le tradizioni, anche in ottica turistica e culturale”.  Censini quel mondo lo ha vissuto soprattutto grazie ai racconti dei nonni e dei genitori, quindi di riflesso, ma l’esigenza di riappropriarsi dei suoi luoghi ha dato l’incipit perla mostra in uno dei borghi più belli d’Italia. Fin dagli anni Novanta la pittura dell’artista toscano tende a esaltare, in un intimo percorso, i segni di una terra miracolosamente plasmata dalla natura e dalla mano umana.Un dialogo proiettato a celebrare il ritmo del tempo dove l’uomo idealizza il suo domani.Esaminando il linguaggio informale e materico di Censini pare di vedere i terreni coltivati, l’aratura dei campi come se fossero graffiti che segnano la fine di un ciclo e l’inizio di un altro,la valle segnata dalle stagioni o dai momenti della giornata, che ne cambiano sfumature e luce.In alcune opere tornano più marcati i colori tipici della cifra stilistica censiniana. Possiamo così osservare la passionalità del rosso, la spiritualità dell’azzurro ed infine l’oro, cuore alchemico delle composizioni, attorno al quale convogliano in maniera più complessa materia e cromie, che vanno man mano sfumando mentre ci si allontana dalla parte centrale del quadro.Altro elemento peculiare è la parte superiore dell’opera più scura, che degrada d’intensità mentre si scende, a simboleggiare le memorie e il vissuto consolidati che si confrontano sia con un presente transitorio e in evoluzione, sia con un futuro ancora da svelare.