Montepulciano: Comitato tutela ambiente e salute , “ regione Toscana boccia progetto trasformazione impianto di trattamento rifiuti delle Fornacelle nei pressi del lago”

Dal Comitato tutela ambiente e salute riceviamo e pubblichiamo  un comunicato contenente “i passaggi salienti delle motivazioni con cui la Regione ha bocciato il progetto per la trasformazione dell’impianto di Agricola Poliziana nei pressi del Lago di Montepulciano”. Eccolo.

 

“La Conferenza dei Servizi rileva che non sussistono le condizioni per procedere alla conclusione favorevole del procedimento di PAUR, in accoglimento dell’istanza in esame, in considerazione dei seguenti elementi ostativi: il digestato liquido non è conforme al Reg. UE 1009/2019, e l’operazione R10 non è autorizzabile in quanto si trasformerebbe, a meno di ulteriori trattamenti, in un mero scarico sul suolo di rifiuti;non è corretta la qualificazione come Ammendante Compostato Misto ai sensi del D.Lgs. 75/2010 del digestato solido ottenuto dalla purea di FORSU;non è ben definita l’origine (raccolta domiciliare porta a porta e/o raccolta da cassonetti differenziati) e conseguente  la qualità del rifiuto in ingresso all’impianto; permangono forti perplessità  in esito alle soluzioni/indicazioni fornite dal proponente per il superamento delle criticità legate anche alla diffusione di odori molesti ed alla tutela delle fonti di approvvigionamento idropotabile ad uso degli immobili ricadenti nell’area non serviti da pubblico acquedotto. Inoltre, Arpat, evidenzia che l’intervento proposto si inserisce in un contesto ambientale che presenta criticità per quanto concerne la qualità e la vulnerabilità delle risorse idriche, sia superficiali che sotterranee, (…) ritiene che tale aspetto sia rilevante al fine della valutazione della compatibilità ambientale dell’intervento, considerato che gli effluenti del trattamento verrebbero utilizzati in terreni ubicati nell’areale suddetto.” Questi i passaggi salienti delle motivazioni con cui la Regione ha bocciato il progetto per la trasformazione dell’impianto di Agricola Poliziana nei pressi del Lago di Montepulciano.In sostanza la Regione ha confermato la sussistenza delle criticità che avevamo evidenziato: Non è compatibile con l’area in cui lo si voleva inserire; non chiude il ciclo dei rifiuti (End of Waste) perché il prodotto finale rimane un rifiuto.Detto ciò si rendono necessarie alcune considerazioni di carattere più generale che riguardano la vicenda e le modalità con cui è stata gestita. Innanzi tutto va rilevato che, in materia ambientale ed energetica, oggi più che mai è necessario  il coinvolgimento preventivo, pieno e consapevole dei cittadini. In secondo luogo che è indispensabile applicare il principio di precauzione per cui prima di accettare semplicisticamente tesi e proposte apparentemente taumaturgiche se non miracolose, sia indispensabile sottoporle ad indagini approfondite. Ciò al fine di evitare facili strumentalizzazioni dettate da interessi privati che, ancorché legittimi, difficilmente coincidono con il più generale interesse pubblico.  Che la localizzazione fosse del tutto inadeguata era evidente fin da subito: un impianto di trattamento rifiuti insalubre di prima classe (perché di questo si tratta) presenta problematiche e criticità che, per quanto si voglia o si cerchi di limitare con accorgimenti tecnici, rimangono del tutto incompatibili con un sito come la Riserva Naturale Regionale del Lago di Montepulciano caratterizzato da altissima sensibilità e delicatezza del proprio equilibrio ambientale e naturalistico. Oggi c’è la conferma della Regione, ma sorprende che l’Amministrazione comunale di Montepulciano non abbia colto questa evidente contraddizione, sostenendo fino all’ultimo il progetto, tanto da proporre in Conferenza di Servizi un ulteriore proroga del procedimento e votando a favore (unico soggetto a farlo) della variante a FORSU proposta da Agricola Poliziana srl. Per ultimo, ma non ultimo, la inconsistenza di tutta una serie di tesi proposte dall’Azienda circa la sostenibilità ambientale dell’iniziativa e le positive ricadute per il territorio. Sulla base degli elementi che avevamo evidenziato e confermati dalla Regione, nulla di ciò si sarebbe realizzato. Se da un lato è comprensibile e legittimo che un imprenditore cerchi di promuovere i propri interessi, dall’altro è indispensabile che i cittadini adottino sempre un atteggiamento critico che, attraverso la partecipazione democratica, consenta la piena conoscenza dei fatti e degli interessi in gioco. Per il futuro dovremo far tesoro di questa esperienza perché in questo settore ci sono interessi elevatissimi: Stato e Regione hanno stanziato sul settore dei rifiuti e delle energie rinnovabili  fondi estremamente rilevanti è quindi probabile la riproposizione di progetti analoghi.  Si tratterà di vigilare con attenzione e distacco critico, pretendendo che l’Amministrazione Comunale coinvolga preliminarmente i cittadini con procedure di partecipazione democratica e trasparente e soprattutto, per il futuro ci auspichiamo che abbia un comportamento al di sopra delle parti in progetti di aziende private che vanno ad incidere su aspetti sociali e ambientali.”