Monteriggioni: consigliera lista civica Raffaella Senesi spiega i motivi del voto contrario al regolamento sulla collaborazione con i cittadini per la gestione dei beni comuni urbani

“Molti sono i punti da chiarire in un regolamento che, invece, proprio perché coinvolge attivamente i cittadini, deve essere esaustivo in ogni suo punto”. Con queste parole la consigliera della lista civica “Per Monteriggioni”, Raffaella Senesi, spiega le ragioni per cui lei e il consigliere Fabio Lattanzio hanno espresso voto contrario sul regolamento sulla collaborazione con i cittadini per la cura, la rigenerazione e la gestione dei beni comuni urbani, approvato durante lo scorso Consiglio comunale dal gruppo di maggioranza e dai consiglieri della lista “Per Giardini Sindaco”. “L’adozione di questo regolamento – spiega Senesi – era già stata ipotizzata nel corso della precedente amministrazione, ma sussistevano molti dubbi sulle problematiche che l’adesione avrebbe comportato per cittadini e associazioni, i quali devono essere garantiti sotto ogni aspetto. Si tratta sicuramente di un progetto importante per la comunità, ma il regolamento deve essere formulato in modo chiaro e trasparente, definendo per ogni singolo punto tutti gli aspetti necessari affinché non si creino problemi o incertezze. Prima di tutto il regolamento deve individuare in modo chiaro i soggetti che possono presentare le proposte di collaborazione così come i soggetti che ne sono esclusi. Servono, poi, regole più chiare sugli eventuali appalti, così come occorre specificare le norme di sicurezza generale, le eventuali interferenze lavorative, le norme di sicurezza antincendio, le misure antinfortunistiche e le coperture assicurative. Quando si stipula un contratto di collaborazione attiva con i cittadini, infatti, niente può essere lasciato al caso”. “Altri punti da chiarire – continua Senesi – sono, ad esempio, quelli che riguardano la protezione dei dati e la privacy, ma anche la definizione dei soggetti che dovranno sostenere i costi per lo smaltimento dei rifiuti e per gli interventi di rigenerazione eseguiti da professionisti. Ci sembrano lunghi, infine, i tempi previsti per la collaborazione. Il progetto di collaborazione con i cittadini per la gestione dei beni comuni urbani è già stato adottato da altri Comuni, ma non supera i 3 anni anche nei territori più grandi. Fissare il periodo di collaborazione a 9 anni, come previsto dal regolamento approvato in Consiglio, è eccessivo anche perché andiamo a impegnare un tempo che va oltre l’attuale amministrazione. Inoltre deve essere snellito al massimo l’iter burocratico in modo da non caricare gli uffici, già oberati, di ulteriori incombenze”.“Per chiedere la collaborazione dei cittadini per la gestione di alcuni beni comunali – conclude Senesi –  occorre quindi mettere a punto un regolamento che sia chiaro ed esaustivo fin da subito. Quello che è stato portato in Consiglio comunale non lo è, e noi ci sentiamo in dovere di chiedere che tutti i punti dell’accordo siano chiari ed esaurienti prima di coinvolgere i cittadini, in modo che il progetto non crei problemi né a loro né all’amministrazione”.