Monteriggioni : Gruppo Arkell presenta il “Best Project” 2023  e il calendario 2024 con i migliori allestimenti dell’anno

La presentazione del calendario 2024 è stato il momento clou dell’anno per il Gruppo Arkell, l’azienda leader nel settore finiture e soluzioni di interni di alta qualità. E quest’anno, l’evento,  è tornato nella sede di Badesse, a Monteriggioni, dopo 3 anni di “esilio” a causa delle restrizioni per il Covid. La copertina e i 12 mesi del calendario, riportano ciascuno la foto dei 13 migliori progetti dell’anno in corso, secondo una consuetudine che si ripete dal 2015 e che l’azienda rivolge ai propri clienti, ai fornitori, agli operatori del settore. Ma che soprattutto riconosce e gratifica il lavoro di professionisti e maestranze, il risultato del cui impegno sono i progetti e gli allestimenti che hanno reso Arkell un marchio consolidato e affidabile.Davanti a un pubblico da grandi occasioni, i titolari del Gruppo, Laura Farasin e  Paolo Casprini, hanno presentato i 13 migliori progetti realizzati nel 2023,  fra il negozio di Monteriggioni e quello di Grosseto. “Anche quest’anno non è stato facile selezionare i progetti destinati al calendario data l’alta qualità con cui tutti i lavori vengono pensati e messi in pratica”, spiega Laura Farasin. “Nel primo step, infatti, abbiamo individuato 20 progetti tra quelli più importanti sia dal punto di vita economico che come investimento in termini di design, creatività, lavoro di professionisti e maestranze. Da questo gruppo ne abbiamo scelti altri 13, per la copertina e i 12 mesi. È stata davvero dura escludere i 7 che sono rimasti fuori, ma che tuttavia sono stati  inseriti in un book fotografico aziendale”. La selezione dei progetti, infatti, avviene in maniera rigorosa, vengono fotografati e sottoposti alla valutazione di un gruppo di esperti, tra cui architetti e interior designer, prima di finire nella top 13.“È un modo per far conoscere il nostro lavoro, per gratificare i clienti che si sono affidati a noi, per premiare la grande professionalità di progettisti, maestranze, collaboratori. Ma anche per alimentare quel senso di appartenenza che aiuta ogni azienda a funzionare al meglio. Lo stesso senso di appartenenza che ci ha permesso di consolidarci, di investire in innovazione, di raggiungere gli obiettivi e di incrementare in modo significativo il lavoro anche in tempi difficili come questi”, conclude Laura Farasin.