Pietrasanta : operaio ucciso da una lastra di marmo. Giani: “subito al lavoro per fermare queste morti” . FILLEA CGIL Siena: “Sulla sicurezza servono fatti, non parole”

“Far finire queste morti deve essere per noi un imperativo categorico”. Così il presidente della Regione Eugenio Giani appresa la notizia dell’operaio ucciso da una lastra di marmo a Pietrasanta.”Il mio primo pensiero – prosegue – va alla famiglia, alla comunità del lavoratore rimasto ucciso oggi a sul lavoro a Pietrasanta: sono profondamente colpito da una tragedia che si rinnova a pochissime ore da un altro incidente mortale. Ma se il cuore di tutti noi viene messo a dura prova da queste tragedie, la mente ci impone di non arrenderci. La Regione ha da tempo messo in campo strumenti per la potenziare la sicurezza e campagne per sensibilizzare la popolazione, fin dalla scuole.Anche nel settore lapideo, uno dei più martoriati, sono state introdotte regole stringenti per le aziende e misure per diffondere la cultura della prevenzione a tutti i livelli. Faremo di più. La ripartenza dopo la pandemia non deve farci abbassare la guardia. Ci metteremo subito al lavoro, a fianco delle parti sociali e delle istituzioni locali, delle scuole, delle Aziende sanitarie in un lavoro di squadra che è indispensabile per intervenire un modo capillare con investimenti, controlli, sanzioni. L’idea di cui abbiamo parlato anche con il ministro Orlando con cui abbiamo firmato un Patto per il lavoro in Toscana, è quella di studiare, anche grazie alle risorse del Recovery Fund e ad accordi di partenariato in cui avrà un ruolo diretto anche il settore pubblico, progetti che possano dare alle imprese strumenti per investire di più e meglio nella sicurezza”.  La FILLEA CGIL di Siena, le RSU e i lavoratori del comparto lapideo di Rapolano Terme e Serre di Rapolano esprimono la loro solidarietà alla famiglia dell’operaio deceduto sul lavoro in un laboratorio di marmo in provincia di Lucca, solidarietà estesa anche a tutte le maestranze del settore che si trovano di nuovo di fronte ad un dramma annunciato. “ Ormai è diventato un massacro – dice una nota sindacale – accadono continue morti sul lavoro, tutti i giorni. Siamo stanchi delle parole che tutti si affretteranno a pronunciare e scrivere, servono fatti veri e concreti. A partire dalle buone pratiche a livello territoriale, come quelle proposte da tempo dalla FILLEA CGIL di Siena per il settore lapideo, fino ad un grande Patto nazionale sulla sicurezza che coinvolga tutti: lavoratori, sindacati, datori di lavoro, associazioni di categoria, enti preposti ai controlli e soggetti istituzionali.Ci vuole un’adeguata formazione a partire dall’età scolastica, una patente a punti per le imprese così da valorizzare quelle virtuose e il rafforzamento dell’attività ispettiva investendo nella prevenzione anche tramite l’integrazione delle banche dati disponibili.La sicurezza sui luoghi di lavoro non può essere un problema da non affrontare per una cieca logica del profitto ma deve diventare un valore aggiunto per il mondo del lavoro e l’intera società”.