Piobbico: “L’Arte contro Hitler “. Potrebbe essere di Picasso il dipinto contro il Führer
Il Castello dei Brancaleoni di Piobbico (PU), ha ospitato una conferenza internazionale sull’arte perseguitata dal nazifascismo, tra cui l’emblematica furia della censura nazista che sfociò con la mostra “Arte degenerata” nel 1937, nella quale furono esposte gran parte delle opere di tutti gli artisti contrari al regime. A portare i saluti il vicepresidente dell’UNPLI Pesaro e Urbino Matteo Martinelli e moderatore della serata, il Presidente della Provincia Giuseppe Paolini. L’evento patrocinato da molte istituzioni tra cui l’A.N.P.I Pesaro e Urbino con la vicepresidente Matilde della Fornace, ha rappresentato un momento importante d’incontro per riflettere non solo sull’arte e gli artisti che sono stati tra i primi a risentire delle persecuzioni nazifasciste, ma anche per portare testimonianza e il ricordo di quei momenti tragici per l’intera umanità . Durante la conferenza è stata presentata in prima mondiale un ‘opera pittorica di grande fascino e simbolismo magnetico di un maestro del ‘900 bollato dal regime nazista. Il dipinto raffigurante il volto del dittatore nazista, rappresenta una delle opere più interessanti di rappresentazione critica e sarcastica di Hitler creato da uno dei più grandi maestri del ‘900. Gli esperti ritengono possa trattarsi di un’opera di tributo dedicato all’artista Paul Klee perseguitato e censurato dal regime nazista; l’autore dell’opera avrebbe infatti rappresentato nel dipinto Paul Klee nei panni di Hitler, inserendovi tutta una serie di oggetti e contenuti che erano vietati o non tollerati dal Fuhrer, come la pipa il rossetto rosso e il trucco in viso. L’esperta d’Arte Annalisa Di Maria alla luce di tutti i risultati ottenuti è concorde insieme agli altri esperti che l’opera possa non essere mai stata catalogata e dispersa, frutto di un dono personale compiuto da uno dei più grandi artisti del ‘900 a Paul Klee in seguito ad un loro incontro. L’esperta collocherebbe il dipinto forse alla mano di Pablo Picasso, perché molti elementi riporterebbero a lui. Secondo la Di Maria ”ovviamente al momento non ci sono certezze che possa essere Pablo Picasso, essendo un’opera difficoltosa nello studio e dall’analisi si è rilevato anche un rifacimento del bordo esterno a causa probabilmente di usura, forse li poteva essere presente qualche testimonianza di una firma autografa. L’opera merita di essere conosciuta e studiata ancora e visionata da altri esperti per poterne apprezzare l’importanza, sicuramente rappresenta una delle opere più importanti del ‘900 come critica al nazismo e come testimonianza del dissenso e portatrice di verità di quegli orrori compiuti da uno dei dittatori più sanguinari della storia. Solo un genio e un maestro dell’ espressionismo con un profondo senso d’ironia pungente poteva aver creato un dipinto di questo genere.”