Poggibonsi: la Pubblica Assistenza  ha scritto a tutti gli associati  per capire le nuove fragibilità.Già inviati 1300 questionari .Ne sono già tornati indietro 400.

Dalla  Pubblica Assistenza di Poggibonsi hanno inviato oltre 1300 questionari a tutti i soci poco più di un mese fa. Obiettivo? Comprendere meglio quali siano le nuove fragilità. Ne sono già tornati indietro 400. Quindi oltre un quarto del campione ha già risposto. “Una percentuale molto positiva – fa notare Fabrizio Fabiani, presidente della Pubblica Assistenza – Ci ha sorpreso, in senso positivo chiaramente. Abbiamo invitato alla partecipazione, abbiamo chiesto una opinione ai nostri soci. Ed è arrivata. Segno di una volontà di essere ascoltati, coinvolti attivamente. Ringrazio tutti coloro che hanno partecipato e parteciperanno. E’ un contributo davvero importante per il ruolo che l’associazione svolge nel territorio, per farla crescere rispondendo alle aspettative delle persone”. Il questionario è in forma anonima. Ha poche semplici domande utili per dare indicazioni e poter offrire servizi sempre migliori. Tra le domande, ce ne è una che guarda alle prospettive e domanda se “Ritieni utile che la Pubblica Assistenza organizzi altri servizi per aiutare le persone in difficoltà”. Sono tracciate già anche delle ipotesi. Tra queste si citano servizi agli anziani che vivono da soli per dare un aiuto al fine di uscire di casa, fare la spesa, parlare. Ma si fa l’ipotesi anche delle attività rivolte ai ragazzi che hanno difficoltà a scuola, dando un aiuto per superare ritardi nelle proprie competenze, problemi di relazione con gli insegnanti o altri alunni, scarsa conoscenza della lingua italiana. Oppure aiutare le persone che trovano particolari difficoltà a svolgere le pratiche burocratiche che spesso ci troviamo ad affrontare.  “Stiamo elaborando le prime risposte, presenteremo i dati ad anno nuovo e successivamente alle risposte elaboreremo il piano strategico dell’associazione – fa notare Fabiani – quindi chi vuole può rispondere e mandarci il questionario. Ad ogni socio è arrivata una lettera con il questionario accompagnato da una busta preaffrancata per spedire le risposte. La busta insomma serve a rinviare il tutto. Le fragilità che percepisco ora non sono solo legate al reddito, ma per esempio alla solitudine, alla percezione che hanno gli anziani della complessità del mondo, anche semplicemente farsi stampare il green pass è difficile”.