San Casciano dei Bagni: i bronzi del ‘Santuario ritrovato’ esposti a Napoli. Il ministro della Cultura Sangiuliano ha confermato l’investimento di 4 milioni e mezzo di euro per un parco archeologico  e l’allestimento di un Museo nel centro storico del piccolo borgo.La sindaca Carletti: “ la realizzazione del parco archeologico porterà nuova linfa all’intera comunità”

Di Matteo Giambi Bonacci

Dopo il Quirinale a Roma, sono arrivati a Napoli molti dei bronzi rinvenuti nel ‘Santuario Ritrovato” di San Casciano dei Bagni per essere esposti fino al 30 giugno al Museo Archeologico partenopeo prima di ritornare nel piccolo borgo a sud della Toscana, quando sarà pronto, probabilmente, il Museo per il loro allestimento nel centro storico. Edificio peraltro già acquistato e che farà da punto centrale non solo della campagna di scavi ancora da portare avanti ma anche del Parco archeologico da realizzare nell’area interessata.All’inaugurazione avvenuta oggi a Napoli il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, ha voluto confermare l’investimento di 4 milioni e mezzo di euro per il Museo e il Parco a riprova dell’importanza che il governo italiano e non solo da a questa scoperta archeologica considerata tra le più importanti dopo i bronzi di Riace. Una scoperta, quella di San Casciano dei Bagni, che servirà a ridare slancio al turismo della comunità e di tutta l’area della Valdichiana senese. Per questo sarà importante anche ottenere dei collegamenti migliori a cominciare da quelli ferroviari che hanno nella stazione di Chiusi-Chianciano un nodo  necessario per favorire lo sviluppo turistico a cominciare da più fermate del Freccia Rossa. Ma torniamo all’inaugurazione di Napoli che ha registrato un parterre delle grandi occasioni  alla presenza del ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano : “oggi si realizza un matrimonio felice – ha detto  – quello tra uno dei più importanti musei archeologici del mondo , il MANN e uno dei ritrovamenti archeologici più importanti al mondo, dopo i bronzi di Riace. Abbiamo scelto Napoli anche perchè, oltre ad essere una delle grandi capitali del Mediterraneo, è la città che più di ogni altra ha vissuto stratificazioni di civiltà diverse nel mondo antico e ognuna ci ha trasmesso qualcosa di importante. Guardo alle scoperte di San Casciano e al suo sviluppo socio economico. Per questo investiremo 4 milioni e mezzo di euro per il progetto del Parco archeologico e per l’allestimento del Museo. Abbiamo già acquistato la sede del museo che ospiterà i bronzi e continueremo a sostenere questo importante percorso culturale e sociale per tutta la comunità. Nel frattempo la mostra dei bronzi al MANN aumenterà l’offerta culturale di Napoli, pronta ad ospitare i grandi flussi turistici in arrivo tra un paio di mesi”. Per Massimo Osanna, direttore generale dei musei la scelta di ospitare i bronzi al museo archeologico di Napoli, è stata una scelta naturale “dopo aver diretto Pompei per sette anni mi sento un po’ napoletano – ha detto- nelle scoperte di San Casciano  ho rivisto la stessa dinamica delle scoperte di Pompei. Queste folgorarono l’Europa nel ‘700 perchè, per la prima volta, il pubblico entrò nelle case di Ercolano e Pompei, ricostruendo le vite di chi le ha abitate attraverso i loro oggetti. Anche stavolta, portando alla luce i reperti del santuario sacro di San Casciano siamo capaci di leggere le paure e le richieste di guarigione da malattie, le ansie di chi ha frequentato quel luogo religioso e anche di cura”. Tante, si è detto, le presenze delle autorià all’inaugurazione: dalla Soprintendenza al Comune, dalla Regione al Ministero e all’Università. La sindaca di San Casciano dei Bagni Agnese Carletti ha ringraziato gli archeologi che hanno vissuto quotidianamente lo scavo, il direttore dello scavo Emanuele Mariotti, la funzionaria Ada Salvi e il Soprintendente Gabriele Nannetti,  i sindaci di Chiusi Gianluca Sonnini e quello di Cetona Roberto Cottini, il direttore del Museo di Capodimonte Eike Schmidt, la presidente del Museo egizio di Torino Evelina Christillin e il direttore Christian Greco. Nel suo intervento Agnese Carlettii ha ripercorso la storia dello scavo  ricordando la volontà delle varie amministrazioni comunali  precedenti di scommettere sulle campagne di scavo fino al progetto del museo. “I bronzi sono solo un pezzo di un progetto molto più grande, la realizzazione del parco archeologico porterà nuova linfa all’intera comunità – ha detto – una comunità che oggi vive in armonia con gli archeologi e le scoperte realizzate grazie al loro lavoro.  La prossima scommessa sarà l’audizione a  inizio marzo, per la  candidatura della Valdichiana senese a capitale della cultura 2026. La nostra è una sfida culturale che solo insieme potremo vincere”.