Siena: capogruppo consiliare Alessandro Masi (Pd), “i 5 anni dell’’Amministrazione del fare’ si sono tradotti in un minore dinamismo del Comune e minori servizi, con difficoltà a riscuotere le tariffe e con pressione tributaria e fiscale quanto meno invariata”

Da Alessandro Masi capogruppo PD  a Siena, riceviamo e pubblichiamo

“Il bilancio di previsione 2023/2025 rappresenta l’ultimo preventivo di questa Amministrazione. Anche quest’anno si porta in Consiglio la proposta di Bilancio entro il 31/12 dell’esercizio precedente, ma quali sono dopo 5 anni i risultati di questa ‘Amministrazione del fare’? come ama definirsi, rispetto all’amministrazione ideologica di quelli di prima? Dietro l’apparente puntualità ed efficienza ci sono valutazioni e decisioni prese di corsa, senza condivisione con la Città, nemmeno dentro la stessa maggioranza, con il parere dei revisori che arriva tardi e comunque oltre i 10 giorni dall’approvazione della giunta previsti dal regolamento di contabilità, complice il fatto che gli stessi revisori lo hanno ricevuto con 5 giorni di ritardo a loro volta. Tutto al limite della legittimità, ma soprattutto della conformità e coerenza interna. Al solito si arriva alla definizione e approvazione dei principali documenti di programmazione economica con ritardo, fiato corto e modalità che denotano difficoltà nel coordinare le politiche dell’ente .Inoltre, portare in approvazione il DUP insieme al bilancio (DUP che dovrebbe essere approvato il 31 luglio) la dice lunga sulla capacità programmatoria e sul rispetto di questa amministrazione verso il  Consiglio, in quanto si dà per scontato che il DUP verrà approvato: infatti, qualora questo documento fosse modificato durante la seduta, il bilancio di previsione non potrebbe essere approvato . Nella relazione dell’Amministrazione si dice che il preventivo presenta una gestione corrente ‘finalizzata al mantenimento, e talvolta al potenziamento, dei servizi ai cittadini’; e invece scendono gli investimenti nelle politiche sociali, in quelle giovanili e nella cultura, nell’edilizia ERP e nei trasporti . Ci viene detto che viene mantenuta inalterata la pressione tributaria su famiglie e imprese, ma non si ricorda che oggi questo significa in media circa 1.100 euro annue per cittadino.  Per mantenere poi l’equilibrio di parte corrente, si deve ricorrere ad un utilizzo consistente delle entrate in conto capitale, attraverso l’utilizzo di quasi due milioni di euro di oneri concessori.  Nel rapporto tra accertato e riscosso dell’ultimo triennio, il Comune si attesta intorno al 70% per le imposte, tasse e proventi, mentre raggiunge il 53,3% per beni e servizi e il 25% per le sanzioni. A quest’ultimo proposito, i revisori raccomandano un costante e tempestivo monitoraggio sia delle riscossioni che del corretto utilizzo dell’entrata con riferimento alla destinazione vincolata della stessa. Ed intanto il Fondo Crediti di Dubbia Esigibilità (FCDE) continua a rimanere elevato. Sempre a proposito delle sanzioni del Codice della Strada, le spese postali di notifica ammontano ad euro 790.000, mentre si potrebbero ridurre investendo di più sulla digitalizzazione ed aderendo alla piattaforma delle notifiche digitali (che si unisce al PAGO PA e all’APP IO).  La giacenza di cassa prevista al 1° gennaio 2023 è stata stimata prudenzialmente in 26,5 milioni di euro, in sensibile aumento rispetto allo scorso anno. A questa consistenza si aggiunge la possibilità di andare in anticipazione di tesoreria per la medesima cifra .  La previsione complessiva del gettito IMU per il 2023 è stimata in 30,2 mln. rispetto ad euro 28,4 mln.. Detto aumento è però riferito e stimato rispetto al 2022, anno dove indubbiamente incide la sospensione delle cartelle avvenuta nel 2021 per i recuperi dopo la lunga pausa di riscossione per il Covid.“Anche il riferito valore in diminuzione del PEF e la flessione della Tari 2023 rispetto all’omologo del PEF 2021 non ricorda che il 2021 è stato anche l’anno dell’entrata in vigore del metodo ARERA e degli inevitabili conguagli. Inoltre il PEF 2022, che si dice poco rilevante, è, di fatto, in linea con il PEF 2023. Per cui non vi sono diminuzioni nell’ultimo anno . Infine, la spesa di investimento è praticamente monopolizzata dagli interventi finanziati con i Fondi PNRR. La spesa di investimento è prevista in euro 45, 6 mln., di cui euro 32,2 per interventi PNRR. Così, si arriva per il 2023 a circa complessivi euro 69 mln. di lavori, compresi quelli iniziati nel 2022. Allora, il 2023 sarà un anno cruciale anche per il nostro Comune e l’attività amministrativa che dovrà accompagnare il monitoraggio e la rendicontazione dei molti cantieri assorbirà la gran parte delle energie comunali, dati i target fissati nel programma nazionale di ripresa e resilienza . Queste poche e modeste riflessioni vogliono dire, insomma, che i 5 anni dell’’Amministrazione del fare’ si sono tradotti in un minore dinamismo del Comune e minori servizi, con difficoltà a riscuotere le tariffe e con pressione tributaria e fiscale quanto meno invariata. Su queste fragili basi di immobilismo si è poi costruita un’ambiziosa piramide di opere per 69 mln di euro per il 2023, concentrate per metà sul treno del PNRR e del fine mandato e finanziate anche con bandi regionali, nazionali e comunitari, oltrechè aumentando nuovamente l’indebitamento dell’ente, della cui riduzione l’amministrazione si era invece vantata nel recente passato . Reggerà alla fine questo monumento ‘del fare’ e, soprattutto, è davvero questa l’opera di cui hanno bisogno i senesi oggi e domani, rispetto ad un progetto ‘di costruzione’ che invece si può comporre ogni giorno tutti insieme con la condivisione, il dialogo, la partecipazione e la considerazione?”.