Siena : elezioni amministrative ; Fulvio Mancuso (coordinatore provinciale Articolo Uno), “largo alle idee ma soprattutto alle generazioni più giovani per amministrare la città. A Siena e nel centrosinistra occorre un profondo rinnovamento dei gruppi dirigenti”

Da Fulvio Mancuso, coordinatore provinciale di Articolo Uno Siena, riceviamo e pubblichiamo

“Mentre la maggioranza destro-leghista, che per quattro anni non ha praticamente fatto alcunché di significativo per amministrare Siena, inizia in pieno stile propagandistico l’ultimo anno di mandato De Mossi occupando le pagine dei giornali con annunci di vario tipo (colpisce quello dell’avanzo di bilancio di 3,8 milioni di euro che rivela la mancanza di progetti concreti sui quali far crescere la città per servizi, vivibilità e attrattività), sugli altri fronti si cerca con “impegno” di dar loro ulteriore mano. La stampa, riferendosi ai rapporti tra Pd e terzo polo, li definisce una sorta di dialogo tra sordi.Su una questione di fondo è necessario essere chiari per evitare di partire con il piede sbagliato e di riconsegnare la città alla destra per altri cinque anni, mettendo definitivamente in ginocchio qualsiasi speranza di risollevare le sorti della nostra comunità. Sì, è ora che un pezzo di classe dirigente di questa città si faccia da parte. Non è una questione personale, in parte nemmeno politica. È l’evidenza dei fatti che mostra che, proprio nell’area progressista, quella che dovrebbe essere più proiettata verso il futuro, e non incastonata nella conservazione dello status quo, mancano del tutto intere generazioni di donne e uomini: ventenni, trentenni e finanche quarantenni.Sono loro, diciamocelo chiaramente, che devono contribuire insieme a tutti noi, più “stagionati” per usare un eufemismo, a disegnare la prospettiva di questa città. E non possono farlo semplicemente da spettatori passivi rispetto a figure che, per esempio, in questa città hanno fatto “tutto”, hanno avuto ruoli di governo e di potere, dentro formazioni politiche e di partito, e che da un po’ di tempo sbandierano questa ideologia suggestiva ma spesso vuota ed equivoca (anzi a volta intrisa di interessi e trasversalismo) del c.d. civismo dei contenitori e delle etichette, del metodo e delle forme ma del tutto incerto nel disegnare nettamente il perimetro dei valori, dei riferimenti sociali e politici. E fa male anche chi dalle formazioni democratiche come i partiti che stanno faticosamente (e devono) risalire la china per riconquistare con “pulizia e trasparenza” interna la fiducia dei cittadini (seguendo il dettato costituzionale) rincorre questo pseudo rinnovamento che, spesso, non è altro che una rimacinatura del passato, una sorta di würstel della politica, presentato come grande novità. Insomma, la diciamo così, semplicemente: largo alle idee certamente ma anche e soprattutto largo a una prima linea di generazioni che, proprio perché hanno subìto e subiscono le conseguenze di un mondo che ha creato e crea sempre maggiori diseguaglianze e distorsioni, prenda in mano la direzione del futuro, anche della nostra città. Gli altri, noi altri, che godiamo in larga parte di sicurezze che loro non hanno e forse non avranno mai, al massimo cerchiamo di renderci utili, diamo una mano, mettiamo a disposizione esperienze, competenze e idee. Insomma, ci vuole un po’ di generosità. Lo scrive un cinquantenne, speriamo facciano altrettanto figure anche molto più in là con gli anni ma soprattutto con una storia politica ben più cospicua. Intanto un gruppo di ventenni-quarantenni, europeisti e progressisti, che hanno dichiarato pubblicamente di volersi impegnare nel centrosinistra c’è. Coinvolgiamoli da subito, facciamo partire un grande laboratorio di dibattito pubblico nel quale possano emergere visione e progettualità futura per la nostra città. In quello spazio l’asfittico dialogo tra sordi verrà sostituito sicuramente da un fermento vivo e produttivo.Di questa posizione si farà portatrice la nostra forza progressista ed eco socialista”.