Siena: Festival della Salute ; il ruolo e il contributo di Siena nella salute del futuro. Quattro ministeri per il Biotecnopolo senese
Ricerca, sviluppo e produzione dei vaccini, sono nel dna di Siena, una realtà che ha oggi l’occasione di crescere e divenire il centro di riferimento italiano con la nascita del Biotecnopolo e del centro antipandemico nazionale. La voglia di collaborare tra Università, scienziati, Tls, aziende del settore del biomedicale è forte perché la scommessa sul tavolo è grande e ci sono fondi milionari da investire nel settore. Si aspetta solo l’input dal nuovo management appena nominato dai 4 ministeri, soci fondatori del Biotecnopolo, ai quali si aggiungerà a breve Toscana Life Sciences, come prevede lo statuto. Un futuro che si disegna oggi, come hanno sottolineato i relatori del convegno “Il ruolo ed il contributo di Siena nella salute del futuro” organizzato nell’ambito del Festival della Salute a Siena. “L’università è pronta a collaborare come già sta facendo con Tls e Gsk – ha detto il rettore dell’ateneo senese Roberto Di Pietra – del resto è nella nostra storia unire la ricerca alla produzione. Achille Sclavo è stato l’esempio quando cento anni fa, da docente universitario fondò il primo spin off trasformando la ricerca in produzione”. Una scommessa da vincere tutti insieme come ha precisato Emanuele Montomoli, fondatore e responsabile scientifico di Vismederi. “Siamo partiti come spin off accademica, siamo poi cresciuti fino a diventare un’azienda che ha rapporti internazionali. Oggi siamo disponibili a mettere a disposizione le nostre competenze per un lavoro di squadra di cui abbiamo già parlato con le altre realtà come Diesse e Philogen. E una svolta storica per Siena, arriveranno risorse enormi sul territorio, bisogna essere in grado di usarle bene”. Un ruolo di collante con il territorio lo avrà Toscana life sciences. “Dovremo trovare un modello di interazione con il Biotecnopolo – ha detto Andrea Paolini, direttore generale di Tls – noi entreremo a breve nella società mettendo a disposizione le nostre competenze e i nostri laboratori. Arriveranno ingenti risorse ma non dobbiamo domandarci come spenderemo i soldi ma come li investiremo per dare continuità a questo centro”. Siena ha avuto considerazione internazionale negli anni per la presenza di un grande scienziato, Rino Rappuoli che ha da poco lasciato Gsk per assumere l’incarico di direttore scientifico del centro antipandemico nazionale. Nel polo farmaceutico internazionale lo ha sostituito Ennio De Gregorio, attuale amministratore delegato: “Rappuoli ha lasciato un sito sano con progetti che stanno andando avanti benissimo. Siamo gli unici del gruppo Gsk dove si fa ricerca, sviluppo e produzione, siamo strategici per la nostra azienda che qui vuole continuare a investire sui vaccini. La nostra ambizione è di arrivare a produrre vaccini per prevenire le infezioni batteriche che ad oggi causano oltre 7 milioni di morti l’anno. Già collaboriamo con l’Università e siamo pronti a confrontarci con la nuova realtà nazionale che può creare opportunità di espansione”. Ottimista Luisa Bracci, ordinaria di biochimica all’Università di Siena e membro del consiglio della Fondazione Biotecnopolo, sul futuro senese. “Abbiamo già una rete di collaborazione con le realtà del territorio e questo mi fa ben sperare per la buona riuscita dell’hub antipandemico”. Presente all’incontro l’assessore regionale alla Sanità Simone Bezzini che ha rimarcato come la Regione abbia accompagnato negli anni lo sviluppo di Tls e che “la nascita del Bioecnopolo e del centro nazionale anti pandemie sia il frutto di un lavoro nato prima del Covid: già nel 2018 si ipotizzava di fare a Siena un centro di ricerca nazionale”. A concludere gli interventi il neo presidente del Biotecnopolo senese Silvio Aime che ha definito una formidabile occasione per il Paese la nascita di questo centro proprio a Siena dove ci sono le competenze. “Dobbiamo essere meglio preparati per prossime pandemie – ha specificato – ed il Governo ha voluto promuovere un’iniziativa finalizzata a questo, scegliendo un luogo dove c’è una tradizione consolidata di ricerca e produzione. La nostra mission sarà di collaborazione internazionale e potremo contare su Rappuoli, scienziato conosciuto in tutto il mondo”.