Siena: il 19 novembre Claudio Martelli presenta il suo ultimo libro “L’antipatico. Bettino Craxi e la grande coalizione”

 Un libro che non è una biografia quanto piuttosto la storia di un manifesto, politico e intellettuale; la storia di programmi di governo, coalizioni, compromessi, scelte fatte in un’epoca sfrenata e demonizzata da parte di un uomo enigmatico. Si tratta de “L’antipatico. Bettino Craxi e la grande coalizione” (La Nave di Teseo), saggio scritto da Claudio Martelli che verrà presentato venerdì19 novembre alle ore 18.00 a Siena (Limonaia del Giardino Segreto del Tribunale Civile, via del Romitorio 4, Area Verde Camollia 85). Oltre all’autore, interviene Vittorio Mazzoni Della Stella. Modera il giornalista Michele Taddei. Evento organizzato da toscanalibri.it in collaborazione con la libreria Mondadori.

Il libro – Bettino Craxi era antipatico perché incarnava la politica in un’epoca di crollo delle ideologie e di avversione ai partiti. Perché non temeva né di macchiarsi di una colpa né di affrontare l’odio. Perché era alto e grosso, ribelle e autoritario e anche se tendeva alla pace e sorrideva sembrava sempre in guerra. Perché diceva quel che pensava e faceva quel che diceva, anche le cose spiacevoli. Perché affascinava o irritava coi suoi proverbi popolari o mostrandoti l’altra faccia della luna; perché era sospettoso e coraggioso, razionale e realista fino al cinismo. Perché era sicuro, troppo sicuro di sé, e per dieci anni ha guidato la politica italiana e per quattro il governo coi migliori risultati. Perché sfidò gli USA di Reagan e l’URSS. Perché tenne in scacco la DC e il PCI alternando coerenza e spregiudicatezza. Perché affrontò il partito del potere e del denaro. Oggi, a distanza di vent’anni dalla sua morte, è possibile e anzi necessario ripensare Craxi e recuperare il suo lascito, per colmare il vuoto lasciato dal riformismo socialista e dal socialismo liberale. La sua figura suscita ancora tante domande e comprenderla può fornire tracce importanti per capire la crisi della sinistra, della democrazia liberale e l’irruzione del populismo e del nazionalismo in Italia e nel mondo.