Siena : il calcio è passione, socialità e rispetto. La lezione di vita di Manuel Ràul, lo studente sordo dalla nascita e calciatore

“Il calcio è stato ed è tuttora la mia più grande passione, che cresce ad ogni singola occasione, ogni evento mi arricchisce e mi forma ulteriormente psicologicamente, fisicamente moralmente e non solo: il calcio per me è vita, socialità e rispetto”. Manuel Raùl, è un ragazzo di 16 anni sordo dalla nascita, come i suoi genitori. Parla la lingua italiana e la Lingua Italiana dei Segni, e frequenta la II B dell’Istituto Sallustio Bandini di Siena indirizzo economico sportivo. La storia di Manuel, che è stata raccontata in un incontro che si è svolto nell’Aula Magna dell’Istituto coordinato dalle docenti Raffaella Rivetti e Maura Tancredi, è fatta di studio, calcio giocato, tanti allenamenti, passione e soddisfazioni sportive.  “Lo sport non è solo un semplice passatempo o un’attività ristoratrice – ha detto il dirigente scolastico Alfredo Stefanelli – è il primo mezzo di crescita. Lo sport sano, non quello malato di competizione e di protagonismo, è l’attività educativa per eccellenza. Al Bandini abbiamo ben chiaro questo concetto tanto da aver incentrato sullo sport un intero percorso formativo”. “Lo sport secondo me è fondamentale per far sì che un soggetto con il mio deficit possa dimostrare che noi sordi non siamo da meno – ha aggiunto Manuel parlando ai compagni – .Ci manca l’udito, ma abbiamo gli altri quattro sensi sviluppati ulteriormente. Il messaggio che vorrei mandare a tutti i ragazzi sordi e normodotati, con qualche deficit o meno. Ognuno di noi è speciale perché unico. Credere sempre e comunque, diffidare sempre di chi dice: ma sai, in queste tue condizioni avresti difficoltà o simili. Mai perdere la speranza, mai mollare, mai farsi fermare. Spesso purtroppo capita, da chi involontariamente o magari anche volontariamente ha voglia di spezzarti le gambe con due parole. Io dico sempre: testa alta, coltivare la propria passione, seguire i propri sogni, si sfonda in ogni caso nella vita. La soddisfazione non te la danno gli altri, ma le prestazioni che hai saputo offrire e dire grazie a te stesso è già un ottimo traguardo”. “Se tra qualcuno di voi sordo o leggermente audioleso, si imbatte in queste mie parole, cercatemi sui social network che sarei ben felice di conoscervi. Voglio ringraziare in primis i miei genitori e la mia famiglia che sono stati spesso presenti durante la mia vita calcistica, mi hanno sempre affiancato durante gli allenamenti quando ero più piccolo e a quasi tutte le partite, voglio ringraziare anche il mio bisnonno Angelo Convito che mi ha sempre dato una mano quando era il presidente del Siena Nord e mio nonno Paolo Convito, giocatore veterano e mister della SSS Siena e dell’ASD Venezia, il quale mi ha trasmesso valori e principi. Hanno sempre cercato di non farmi sentire il peso della sordità e spronato a non sentirmi inferiore a nessun altro. Ringrazio anche alcuni dei miei amici che sono stati dalla mia parte e a stimolarmi durante la mia vita calcistica e quotidiana. Ringrazio la mia scuola, l’Istituto Sallustio Bandini, che, grazie all’indirizzo economico sportivo, mi offre la possibilità di completare il mio percorso formativo e di coltivare i valori dello sport che è vita, integrazione e rispetto. Un grazie al preside Alfredo Stefanelli e alle docenti che ogni giorno mi aiutano nel mio percorso”.