Siena: interrogazione consigliere comunale Masi (Pd)  sulla  digitalizzazione del Comune per sapere se siano previste azioni, misure e progetti per formare i cittadini, soprattutto gli anziani (gli ultra65enni rappresentano il 28% della popolazione)

Il consigliere comunale del  PD Alessandro Masi ha presentato  un’interrogazione per sapere quali siano gli obiettivi specifici della nuova Amministrazione per l’ulteriore sviluppo della digitalizzazione del Comune e se siano previste azioni, misure e progetti per formare i cittadini, soprattutto gli anziani, all’accesso dei nuovi servizi assistiti dalla digitalizzazione, per garantire la maturità ed equità digitale del nostro Comune. Nel documento Masi ricorda che “per un Comune la trasformazione digitale quotidiana non è più solo un’opportunità, ma ormai una necessità, date anche le misure PNRR dedicate alla digitalizzazione della Pubblica Amministrazione. Nel maggio di quest’anno sono stati diffusi i dati di una ricerca periodica, dalla quale emerge che Siena è tra i primi dieci comuni capoluogo ad alta maturità digitale, sia per l’offerta online di servizi che per l’integrazione dei sistemi comunali con le piattaforme nazionali e, infine, per l’attivazione di strumenti di trasparenza, informazione e interazione digitale.Nelle linee di indirizzo della nuova Amministrazione il termine innovazione è citato almeno 6 volte, ma non si trova un passaggio specifico sulla digitalizzazione e le sue straordinarie opportunità anche per la Pubblica Amministrazione, anche nel rapporto e nei servizi ai cittadini. Quindi, non sono chiari gli obiettivi della nuova Amministrazione per questo tipo di innovazione, strategica, e nemmeno se sono previste azioni, misure e progetti per formare i cittadini all’accesso dei nuovi servizi assistiti dalla digitalizzazione” (tranne l’ammissione con riserva ad un bando regionale per due centri di facilitazione digitale, ndr). “Mi riferisco  soprattutto agli anziani, dal momento gli ultrasessantacinquenni rappresentano- ricorda Masi-  circa il 28% della popolazione. Infatti, la crescita digitale dei servizi non accompagnata dalla formazione degli utenti, soprattutto degli anziani,  rischia di trasformarsi in un fattore di discriminazione, invece di garantire una migliore accessibilità per tutti”.